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Pietro Iannazzo, 34 anni, arrestato il 15 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione “Delta” resta rinchiuso ma agli arresti domiciliari. A deciderlo ieri è stato il Tribunale del riesame dopo aver discusso l’istanza della sua remissione in libertà. Da quanto si è appreso, i magistrati avrebbero riconosciuto l’intestazione fittizia delle società coinvolte. Nella stessa indagine erano state arrestate altre 11 persone, tutte accusate d’intestazione fittizia di quote e beni di società e tutte rimesse in libertà. Gli avvocati di Iannazzo avevano chiesto la revoca della misura cautelare per insussistenti gravi indizi a suo carico.
L’organizzazione, secondo l’accusa, si articolava in numerose strutture societarie: Deltavi Costruzioni srl, Emmedue srl, Coeme srl, la cui vita era decisa e diretta in maniera unitaria da Pietro Iannazzo talora in modo da realizzare, per taluni lavori, interscambi e commistioni di mezzi e persone.
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