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“Non vanificare le consultazioni referendarie”. E’ questo l’invito che la Sezione provinciale di Catanzaro della CONFACIT – Associazione di promozione sociale – fa non solo a tutti i soci quanto a tutti gli elettori. Il 12 e 13 giugno,infatti, circa 50 milioni di italiani dovrebbero recarsi alle urne per il esprimersi su quattro importanti referendum.
“Quello che bisogna evitare – ha commentato il presidente Luigi Bulotta – è il silenzio e l’indifferenza, mostrata finora da una parte di quel popolo capace di mobilitarsi, di indignarsi e di scendere in piazza e da parte di quegli uomini e donne che per ruolo pubblico e mediatico sono in grado di dare impulso ai messaggi.
Mentre occorre piena consapevolezza dell’importanza di questo voto. Il referendum è una significativa manifestazione della sovranità popolare garantita dalla Costituzione a tutti gli elettori: è un diritto di ogni italiano esprimere il proprio pensiero con il proprio voto, ma è anche un dovere civico data l’importanza sociale, economica dei quesiti sottoposti.”
Non votare significa rinunciare ad un diritto, rischiando di vanificare i referendum per mancanza del quorum che la legge prevede per la validità della consultazione. Il che significa non solo che il popolo sovrano non fa sentire la sua voce, quanto che si spendono comunque ed inutilmente tante risorse finanziarie per l’apertura dei seggi elettorali.
E’ sicuramente una grande opportunità per consentire come cittadini di esprimerci su questioni basilari, per manifestare alla politica, al legislatore il nostro pensiero e la nostra valutazione su queste leggi che disciplinano tanti aspetti.
Per questo CONFACIT invita tutti a documentarsi, a capire ed essere pienamente consapevoli della portata e degli effetti di tali leggi ed andare a votare responsabilmente convinti del voto che si andrà ad esprimere, convinti che la scelta che si esprime è quella giusta.
Il popolo deve sempre nelle forme che le leggi consentono esprimere la sua voce ed evitare di subire passivamente scelte fatte da altri.
I referendum e le profonde motivazioni che li determinano, sono una battaglia che va ben al di là delle nostre miserie nazionali, non cercano consenso ad un partito o ad uno schieramento, non sono di destra o di sinistra ma possono servire a dare alla politica l’idealità e il senso, perduto, dell’interesse pubblico.
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