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Una grande città, capitale di una grande regione, non può essere piegata nella difesa di piccoli o grandi interessi attraverso l’attivismo di pochi trafficanti che aggravano il quadro e l’immagine già deboli della città.
Trafficanti di paese hanno prima proclamato: “restiamo, non scappiamo, difendiamo la città”, e (pericolosamente) “vogliamo continuare a governare questa città anche in questi mesi difficili, non scappiamo dalle responsabilità”; ora sono a imbonire sulla bontà della mercanzia dei possibili ed improbabili candidati.
Il problema non è il candidato a Sindaco, specie se viene indicato da Reggio Calabria o da Roma; se viene segnalato da portatori di male prassi elettorali e politiche (S. Giovanni in Fiore, Cirò, Reggio Calabria, Regione Calabria, Sanità, caduta Governo Prodi, elezioni 2008, ecc.); se è un entusiasta, un giovane, un masterizzato, uno stagista o un figlio dei fiori; se ha partecipato o accettato supinamente il saccheggio, specie recente, della città; se è passato senza traccia dalle Assemblee Legislative ecc.
Catanzaro non merita di essere umiliata a colpi di spot così distanti dalla intelligenza dei catanzaresi e dai temi importanti della situazione cittadina.
Catanzaro deve riprendere il suo ruolo di polis con l’attiva partecipazione dei liberi cittadini alla vita amministrativa, recuperando la partecipazione e l’ascolto.
Catanzaro che, per colpa trasversale, paga un costo altissimo di delegittimazione e perdita di autorevolezza, ha bisogno, per la difesa dei suoi interessi specifici, di un voto il più possibile libero dai condizionamenti e dai ricatti del potere, nella sua accezione più ampia. Di un Sindaco e di un Consiglio che smorzino le tensioni e il discredito della Politica, che, col il rigore necessario, assestino le finanze; che diano un ruolo alla città, contestualizzato nella organizzazione urbanistica, offrendo vita e prestigio al Centro Storico, anche attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare; che affrontino, in una prospettiva di soluzione, le emergenze ambientali; che realizzino un moderno sistema della mobilità, dei trasporti e della sosta; che diano un assetto moderno più adeguato e efficiente delle aziende di servizi essenziali partecipate in una “Unica” S.p.A.; che preservino e favoriscano il miglioramento dell’offerta sanitaria; che siano attenti e presenti nella gestione dell’Università Magna Graecia per favorire la sua crescita e la creazione di strutture che ne possano esaltare le professionalità; che sappiano perseguire la realizzazione del piano di investimenti finanziati con i PISU gestendo con oculatezza anche le opere di scarso impatto e via così.
Intendiamo porre mano alla modifica dello Strumento Urbanistico e/o delle Norme Tecniche, non per l’interesse particolare, ma per l’interesse collettivo di ricucire il tessuto urbano, proponendo valori e regole per crescere in qualità. L’obiettivo è quello di coinvolgere su temi chiave dello sviluppo e vivibilità del territorio urbano, il maggior numero possibile di cittadini, con attenzione particolare ai giovani, e nel contempo essere momento specifico di scambio di esperienze per operatori economici, e amministratori pubblici, prendendo spunto anche da esperienze di eccellenza. I temi saranno, per esempio, la riorganizzazione dello strumento urbanistico di fronte alla sfida di riequilibrio tra infrastrutture, servizi e luoghi dell’abitare; una rinnovata attenzione al problema della casa, per tanti anni sottovalutato, quale leva di governo del territorio; invitare gli investitori istituzionali a contribuire per conferire maggiore dinamica alla trasformazione urbana.
Vogliamo ripensare al ruolo del Centro Storico: valorizzazione/rivalorizzazione del patrimonio immobiliare, riorganizzando e razionalizzando le strutture culturali degli enti locali: Complesso San Giovanni, Marca, ex Officine Amac, in futuro Educandato e ex S.T.A.C. di Piazza Matteotti, rendendone efficiente ed efficace la gestione; favorire l’insediamento delle Facoltà Umanistiche, dell’Accademia in immobili “istituzionali” quali il Distretto Militare, l’ex Ospedale Militare, i Comandi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza (vedi ultimo punto sul tema Urbanistica), il Galluppi; perseguire, verificandone i concreti finanziamenti, richiesti e/o ottenuti, la riqualificazione della Galleria Mancuso e di Piazza Montegrappa – giardini di S. Leonardo – , il parcheggio Bellavista, i collegamenti meccanizzati tra l’area della stazione di Catanzaro Sala, il parco e l’area dell’ex gasometro con ascensori inclinati, il parcheggio multipiano in via Carlo V, i sistemi ettometrici – scale mobili e ascensori – e il parcheggio multipiano del Musofalo.
Intendiamo favorire, oltre la realizzazione del piano di investimenti finanziati con i PISU, tentando di trovare la collaborazione dei privati, la riqualificazione delle strutture dell’ex Cementificio e il recupero dell’area dell’ex Stazione delle Ferrovie dello Stato di Sala.
Pensiamo ad un intervento coordinato per la raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi urbani. Riprendendo una posizione dell’ex Sindaco Traversa, valutiamo positivamente l’affidamento alla “Unica” S.p.A. della gestione diretta della struttura di proprietà dell’Ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale. Molti hanno ritenuto per anni, senza verifiche e controlli, che ad Alli esistesse la discarica meglio gestita in tutta la regione, e invece, ci sono volute ben due inchieste giudiziarie per scoprire che ad Alli accadeva di tutto. Senza esaltare alcuno, ci troviamo con i soliti imprenditori del Nord pronti a investire, con cambi societari che hanno svelato una presunta maxi evasione fiscale, e a liberare il percolato nel fiume e in mare per inquinare ogni cosa. Oggi occorre affrontare l’emergenza e programmare il futuro con la necessaria tempistica, nella consapevolezza della impossibilità di eventi miracolistici. Pensiamo ad attivare finanziamenti FSE e FERS per una azione di sensibilizzazione alla raccolta differenziata, con la collaborazione delle Istituzioni Scolastiche e formative e del Volontariato, per attrezzare la discarica con impianti di selezione e di inertizzazione dei rifiuti, per gestire direttamente (“Unica” S.p.A.) o favorendo la creazione di cooperative, la raccolta, lo stoccaggio e la utilizzazione “economica” del rifiuto riciclabile.
Intendiamo, sfruttando il ruolo istituzionale del Sindaco e del Consiglio comunale, sostenere il miglioramento dell’offerta sanitaria della città, coordinando Azienda Ospedaliera, Azienda Sanitaria Provinciale e Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater-Domini”. In questa ottica, è strategica la struttura del Pugliese – Ciaccio – De Lellis, Hub dell’Area Centrale della Calabria (Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone), mortificato recentemente dall’incapacità delle ultime Direzioni Generali e dalla politica Reggiocentrica della Regione. Pensiamo a creare un Polo Sanitario che ricomprenda l’ex Madonna dei Coeli, spostando gli Uffici Amministrativi dell’ASP nella struttura regionale dell’ex Villa Bianca a Viale Campanella. Intendiamo sostenere e sollecitare la più volte nominata e mai realizzata “integrazione” tra le due Aziende Ospedaliere, “Pugliese” e “Mater Domini”, mediante la costituzione di una “Unica” Azienda Ospedaliera-Universitaria “paritariamente” costituita, e/o strutturale (attraverso la costruzione di un nuovo Ospedale “Pugliese”).
Sino ad ora, di fatto, solo enunciata e millantata con “ragionamenti” contraddittori e poco chiari. In realtà le strutture Commissariali, Regionali e Aziendali declinano modalità e disposizioni, a dir poco fantasiose, attraverso cui questo obiettivo certamente non può, o meglio non si vuole raggiungerlo, anzi l’obiettivo che sembrano perseguire è lo smantellamento dell’Azienda “Pugliese-Ciaccio”.
Intendiamo aprire un confronto sull’assistenza sanitaria pubblica territoriale e domiciliare, sull’offerta sanitaria e socio-sanitaria privata, favorendo la qualità e l’alta specializzazione, sostenendo specialmente la Fondazione Betania, il Centro Calabrese di Solidarietà, ecc.
Su queste questioni e altre su cui ci soffermeremo a lungo in questi giorni, invitando i cittadini, i professionisti, gli imprenditori, le associazioni, le forze sociali e quanti altri riteniamo necessari al confrontarsi per dare un governo credibile alla Città.
Legare la Città ai vecchi sodalizi, che si sono già mobilitati, significa condannarla all’isolamento, e farla precipitare in una crisi irreversibile.
Lanciamo a tutti un appello e mobilitiamoci perché, nonostante tutto, CATANZARO C’È.
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