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Piazza Prefettura come scenario di una notte da vivere in libertà. Sabato 26 settembre alle ore 22, per la prima volta un appuntamento del Festival d’Autunno avrà come tetto le stelle. Il concerto di Antonio Castrignanò è un regalo alla città voluto dal direttore artistico Antonietta Santacroce.
Per questa scelta lo stesso artista si ritiene soddisfatto considerando «la Piazza il posto ideale per una serata dedicata alla musica popolare». Trascinatore sul palco, Antonio Castrignanò nella vita mostra una naturale disponibilità a parlare di sé e della sua musica.
La musica popolare sta vivendo una seconda giovinezza. Considerando l’approccio di cantanti di generi diversi, secondo lei c’è il rischio di una riscoperta legata a fini commerciali?
Potrebbe succedere e tutto questo condurrebbe a lati negativi ma anche no. Io ritengo che tutto ciò che ha fini commerciali ha un effetto di breve durata. Per evitare la confusione che si sta creando in alcuni casi bisogna avere onestà intellettuale.
A Melpignano durante la Notte della Taranta si è esibito davanti a duecentomila persone. Un numero enorme di presenze che le avranno regalato emozioni particolari.
E’ vero, ma non saprei descrivere ciò che si prova in quei momenti. Le sensazioni e le emozioni vissute sono molteplici. Sicuramente non ho provato imbarazzo, ma tutta quella gente riesce a dare una carica emotiva molto forte. Esibirsi davanti a poche decine di persone è sicuramente peggio.
Durante le sue esibizioni si vive in un clima surreale. Al suono della Taranta il pubblico sembra liberarsi dalle inibizioni e si lascia rapire dalla danza.
Considero la Taranta una musica terapeutica. Chi la ascolta si libera dalle proprie ansie e dalle proprie paure. Ogni individuo riesce a catturarne le vibrazioni positive attraverso le quali riesce ad esprimere in totale libertà la propria personalità.
Ha collaborato con musicisti di grande fama come Stewart Copeland dei Police, Mauro Pagani, Goran Bregovic, Ludovico Einaudi, Ballakè Sissoko e The Chieftains. Cosa le è rimasto di questi artisti?
Quando si incontrano personaggi di questo livello indubbiamente si vivono nuove e diverse esperienze. E’ inutile dire che da ognuno di loro ho ricevuto una grande sensibilità umana e artistica. Sin dall’inizio c’è stata la consapevolezza e la voglia di addentrarsi in mondi fino ad allora sconosciuti. Con questi artisti è stato come affrontare un viaggio sempre diverso che ha lascia dentro di me una sensazione di arricchimento interiore, oltre che musicale.
Sabato sera, per la prima volta si esibirà a Catanzaro nell’ambito del Festival d’Autunno. Cosa deve aspettarsi il pubblico?
Energia, molta energia. Sarà uno spettacolo vario che partirà dal Salento e che si contaminerà con sonorità e culture musicali incontrate nel corso della mia carriera. Non mancheranno brani originali, pizziche travolgenti ma anche canti e storie di vita vissuta…. E magari una tarantella calabrese.
“L’anima del Sud”, questo il titolo dell’attuale edizione del Festival d’Autunno, non poteva avere inizio migliore. La voglia di dare lustro ad un territorio troppo spesso sottovalutato, ma che nel tempo ha espresso personaggi di grande spessore nel campo della musica e dell’arte, avrà in Antonio Castrignanò un artista che saprà esaltare con la musica della Puglia, anzi del Sud intero.
I biglietti degli spettacoli del Festival d’Autunno potranno essere acquistati online sul sito www.festivaldautunno.com e presso le rivendite autorizzate. Per maggiori informazioni sul cartellone, sugli eventi collaterali, potrà essere consultato lo stesso sito o la segreteria sita a Catanzaro presso Cinema Teatro Comunale.
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