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Continuano i controlli volti a contrastare l’esposizione non corretta dei prodotti ortofrutticoli nel territorio della Città Capoluogo e dintorni, da parte del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ASP di Catanzaro – Ambito Territoriale di Catanzaro. Negli ultimi giorni, per altri tre operatori si è proceduto ad informare l’Autorità Giudiziaria in ordine alla cattiva esposizione dell’orto-frutta.
A tal riguardo interviene il Dott. Francesco Faragò, Responsabile del SIAN di Catanzaro (Servizio igiene degli alimenti e nutrizione) che dichiara: “Malgrado nelle scorse settimane siano state prodotte ben 14 informative alla Procura della Repubblica, in seguito al riscontro di altrettante condizioni di cattiva esposizione, desta grande meraviglia la perseveranza, ancora oggi, di tanti operatori a vendere tuttora in forma irregolare, mettendo a rischio la salute degli ignari cittadini. Tale atteggiamento agli occhi degli addetti al controllo non può che suscitare sconcerto, soprattutto al pensiero di quante volte siano state intraprese opere di sensibilizzazione che, purtroppo, non hanno sortito il risultato sperato. Contemporaneamente viene da chiedersi cosa si nasconda dietro tanta ostinazione, se per caso non ci sia qualcuno (magari qualche notabile) che si adopera per vanificare il lavoro costruttivo del Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ASP.
Non stiamo parlando di cose vaghe, di parole vuote. Qui è in ballo la salute dei cittadini e, quindi, c’è poco da tergiversare e da tirare a campare. Vengono scoperte vendite abusive di alimenti, senza il rispetto dei requisiti più elementari a garanzia dei consumatori. Evidentemente nel nostro territorio si pensa che tutto sia possibile, tutto sia lecito, e che le norme di tutela dei cittadini possano pur essere sacrificate in virtù dell’ipotesi che “l’arrangiare un po’ di reddito, un po’ di quattrini” sia quasi legittimo. Suscita stupore e a volte indignazione l’indifferenza quasi generale di fronte a tale problematica. E c’è chi addirittura sugli operatori irregolari ha creato le proprie fortune. Ma si badi che in gioco c’è la salute della gente ed il benessere futuro dei comuni cittadini ignari.
E’ stato scritto in altre occasioni che l’esposizione non adeguata dal punto di vista igienico-sanitario dell’orto-frutta durante la vendita, sia nella forma itinerante che negli esercizi a posto fisso, implica rischi seri di contaminazione di tipo chimico e microbiologico. Soprattutto laddove il traffico autoveicolare è intenso e le cassette sono tenute a breve altezza da terra, un’inadeguata esposizione comporta elevati rischi di contaminazione da agenti chimici da emissione autoveicolare. “Pensiamo ai più comuni gas di scarico e a quanto questi contribuiscano al proliferare dell’inquinamento. L’acquirente deve essere consapevole delle problematiche che gravano sui prodotti non conservati e custoditi a norma. La frutta e la verdura, alimenti che dovrebbero essere inseriti in grandi quantità nell’alimentazione di ogni individuo per i benefici che apportano in quanto alimenti salutari, se acquistati e consumati dopo essere stati preda dei contaminanti, diventano veleno per l’organismo umano”. Tra i contaminanti più facilmente riscontrabili ci sono: le diossine, gli idrocarburi policiclici aromatici, il piombo. Le diossine e gli idrocarburi aromatici policiclici (Ipa) hanno attività cancerogena e teratogena (possono causare sviluppo anomalo del feto) ed altri effetti tossici.
Non bisogna inoltre dimenticare la contaminazione operata dagli agenti microbici. Quest’ultima, infatti, può verificarsi facilmente se l’orto-frutta è esposta non idoneamente e collocata in luoghi dove tutti possono manipolare. Le persone che circolano accanto alle cassette di frutta e verdura potrebbero toccare la merce con le mani sporche, oppure tossire o starnutire sugli alimenti. Questo elemento, che sembrerebbe di secondaria importanza, in realtà produce non poche conseguenza sulla sanità dei prodotti. Nel caso di persone che sono portatrici di malattie infettive trasmissibili con gli alimenti, l’orto-frutta diventa veicolo di germi patogeni. Ma c’è un’altra situazione che bisogna tenere presente e cioè che, se la merce è esposta male, può essere contaminata da animali vari: cani, gatti, topi, blatte etc., con tutte le conseguenze immaginabili per la salute umana.
Se questa è la realtà, non solo non trova nessuna giustificazione il tentativo degli operatori commerciali di continuare a vendere con le modalità di cui si è sopra accennato, ma ancora più meraviglia viene dalla indifferenza dei cittadini e, soprattutto, di quanti avrebbero il dovere istituzionale e morale di intervenire e non lo fanno.
Allora c’è bisogno di una battaglia forte, di una battaglia civile per il benessere della gente che sia sostenuta dalle Associazioni dei consumatori, dai partiti politici e da altri organi che condividono gli obiettivi di migliorare il benessere dei cittadini. Ci si aspetta da questi una presa di posizione chiara e netta.
Il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione, intanto, andrà avanti nei prossimi giorni adottando tutti gli strumenti di legge a tutela dei consumatori e, nei casi più ostinati, si arriverà alla sospensione delle licenze e poi alla revoca.”
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