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«Il contesto politico e il sistema dei partiti della nostra regione scontano un grave ritardo nel sostenere percorsi di promozione e di selezione della classe dirigente che siano improntati a garantire criteri di parità ed eguaglianza tra uomini e donne.
Un grave ritardo che impoverisce il confronto politico scoraggiando la partecipazione del gentil sesso alla vita democratica. Perciò siamo chiamati a dare concreta attuazione alle previsioni normative, contenute nella Costituzione e nel Testo Unico degli Enti Locali, che garantiscono la promozione delle Pari opportunità tra uomini e donne a tutti i livelli di governo».
Ad affermarlo è l’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro e candidato a sindaco Antonio Argirò che ha aderito alla Campagna a favore della democrazia paritaria nei Comuni italiani promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità – e dall’Anci in occasione delle prossime elezioni amministrative.
A fronte di una popolazione femminile residente in Italia che supera il 52%, la partecipazione delle donne agli organi di governo comunali si attesta solo al 19%. Fatto ancor più grave è la totale assenza del gentil sesso nelle giunte di 2.285 Comuni italiani, ovvero circa il 32%. «A questo riguardo, ho letto con interesse la lettera congiunta del Presidente dell’ANCI Sergio Chiamparino e del Ministro delle Pari Opportunità, On. Maria Rosaria Carfagna, – prosegue Argirò – con la quale si chiede a tutti i candidati Sindaci di impegnarsi in prima persona ad includere nei propri programmi elettorali un’assunzione di responsabilità concreta verso le esigenze delle donne, a partire da un’equa rappresentanza di genere nella composizione delle giunte comunali.
Ritengo che sia importante, oltre che necessario, guardare al futuro delle nostre istituzioni nella consapevolezza che un passo in avanti in questa direzione vada a beneficio di tutta la comunità». Argirò rivolge, poi, una riflessione sul contesto amministrativo della città di Catanzaro da lui già pienamente vissuto in qualità di assessore: «Solo nella nostra regione la presenza femminile nei consigli comunali si ferma al 2,3% – prosegue -.
E’ un dato drammatico che si aggiunge alla già difficile condizione delle donne costrette a lottare quotidianamente contro le discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro. Credo che una maggiore presenza femminile negli organi di governo locali sia uno strumento prezioso per lavorare ancora meglio e mi auguro di poter di mettere in atto i miei propositi confidando nella coscienza costituzionale ed etica di molti cittadini catanzaresi».
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