Catanzaro, Abramo incontra i giovani laureati: “Puntare sui progetti di ricerca applicata al territorio”

abramo, polimeni, mazza

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Per molti giovani professionisti catanzaresi “Sergio Abramo vince perché convince. Insomma, è il candidato sindaco ideale che può fare uscire la città dal tunnel in cui è precipitata negli ultimi anni”.

È ciò che hanno sostenuto, in sintesi, decine di giovani medici, avvocati, ingegneri, consulenti, quasi tutti laureati alla Magna Graecia, nel corso di un incontro che si è tenuto ieri sera in un noto albergo cittadino. Promosso dall’ex consigliere Marco Polimeni e da alcune associazioni e movimenti locali di giovani professionisti che condividono il suo percorso politico, l’incontro ha offerto a Sergio Abramo diversi spunti di riflessione. Opere pubbliche, sanità, oculata gestione delle risorse, società partecipate, rifiuti solidi urbani, servizi per il turismo: argomenti che Sergio Abramo ha approfondito davanti ad una platea veramente attenta e più che qualificata.

“Su queste tematiche abbiamo bisogno del vostro sostegno – ha detto Abramo – perché i giovani come voi hanno idee chiare sul loro futuro, un futuro che non può essere certamente legato all’attualità. La vecchia politica non può nascondersi dietro la faccia di un giovane, come fa la sinistra. Catanzaro deve diventare la città delle proposte concrete e non delle demagogie”.

I giovani – secondo in candidato del Pdl – “non devono essere utilizzati, ma vanno affiancati e sostenuti per farli crescere, affinché domani possano guidare la città, con competenza e forte senso di appartenenza. Il mio intendimento è quello di attivare progetti credibili, ma soprattutto che capaci di produrre effettivi posti di lavoro e non ulteriori capitoli di spesa per il bilancio comunale”.

In questo contesto Abramo ha duramente criticato la gestione delle società Partecipate, ed in particolare quella dell’Azienda per la mobilità. “Una società che produce un debito di 200mila euro all’anno – ha sottolineato – non può permettersi il lusso di attivare decine di assunzioni perché ciò non fa che appesantire il bilancio dell’amministrazione comunale. Ora, è fatta, e i dipendenti vanno salvaguardati, ma le società devono produrre reddito, non danni”.

Per Abramo è necessario, quindi, “cambiare registro” in tutti i settori, anche in sanità, “perché – ha detto – la maggior parte del bilancio regionale riguarda proprio la sanità”. “

“Dovremo fare in modo – ha aggiunto – che si spendano in loco le risorse di questo settore, e ciò può avvenire sia attraverso l’attivazione di appropriati corsi di formazione per tecnici – in questo contesto vanno inclusi coloro che sono abilitati ad intervenire sulle attrezzature sanitarie – sia attraverso la creazione di nuove aziende che possano produrre tutti quei presidi e materiali di consumo che oggi vengono acquistati da altre regioni, soprattutto del nord. Dobbiamo – ha spiegato Abramo – prendere come riferimento la regione Basilicata, nella quale oggi la disoccupazione è al minimo storico, per aver imposto alla Fiat la condizione che tutte le produzioni di componenti collegate allo stabilimento di Melfi fossero affidate ad aziende artigianali locali”.

Introdotto da Marco Polimeni, secondo il quale “il vuoto amministrativo che si è creato in questa fase di commissariamento è enorme”, al dibattito hanno, tra gli altri partecipato, Paolo Mattia, presidente associazione “Facciamo insieme”. che ha criticato apertamente il sindaco dimissionario “per non aver saputo valorizzare la componente giovanile”, Giuseppe Mazza, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Università Magna Graecia, secondo il quale è necessario che la “nuova amministrazione intensifichi il rapporto con l’Ateneo perché ciò può offrire alla città significativi punti di forza”, Vincenzo De Girolamo, coordinatore provinciale Giovane Italia, e Piero Siragusa, portavoce di “Catanzaro da vivere”.

Insomma, è stato un incontro pieno di spunti e suggerimenti che il candidato sindaco del Pdl ha raccolto con grande apertura e, a volte, anche con evidente commozione, dimostrando di condividere pienamente le problematiche evidenziate dai giovani professionisti presenti, quasi tutti al di sotto dei trenta anni.

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Author: Cristina

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