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“L’andamento statistico delle principali variabili del mercato del lavoro in Calabria nell’anno 2011 ci permette di fare alcune considerazioni importanti. Considerato che l’economia italiana ed europea ha attraversato negli ultimi 4 anni una delle peggiori crisi economiche degli ultimi cento anni i risultati per la Calabria sono molto positivi. I dati 2011 segnalano l’inizio della ripresa con un mercato del lavoro che acquisisce elementi di dinamicità. Cresce l’occupazione e cresce la partecipazione al mercato del Lavoro, con una ulteriore riduzione dei tassi di irregolarita’ e lavoro nero.”
Ad affermare cio’ il Presidente della Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare, Benedetto Di Iacovo. I dati ufficiali ISTAT sono stati oggetto di valutazioni e comparazione tra il Presidente Di Iacovo ed il Coordinatore scientifico della Commissione stessa, Prof. Domenico Marino, in quanto in fase di redazione dell’VIII Rapporto sull’economia sommersa ed il lavoro non regolare in Calabria. Come si ricordera’ il VII con altrettanti dati interessanti era stato presentato il 12 ottobre scorso al CNEL a Roma. “Dal I trimestre al IV trimestre del 2011 -segnala Di Iacovo- si riscontra, in Calabria, in un anno horribilis per l’economia europea, un aumento di 49.000 occupati. In Calabria, cioè, sono stati creati in questo periodo, grazie a concrete politiche attive del lavoro, 49.000 nuovi posti lavoro. Sicuramente una parte di questi erano stati persi nell’anno precedente, ma il fatto che anche in una condizione di crisi si crei o si recuperi occupazione è un fatto estremamente positivo. Questo straordinario trend dell’occupazione che riporta il numero di occupati, in Calabria, a quasi 600 mila unita’, soglia che mancava dal 2005. Aumenta anche il tasso di attività che ritorna abbondantemente sopra il 50 % (51,5%) con un aumento di 3 punti % rispetto al precedente periodo del 2010 e anche il tasso di occupazione sale di 1,2 punti % eguagliando la media del Mezzogiorno. Cresce quindi l’occupazione e la partecipazione al mercato del lavoro, in questa luce l’aumento del tasso di disoccupazione che passa da una media 2010 di 11,9% a una media 2011 di 12,7%, seppure con un aumento di 0,8 punti % non solo non è un dato preoccupante, ma addirittura deve essere letto in positivo. Tra il IV trimestre 2010 e il IV trimestre 2011 -evidenzia ancora il Presidente Di Iacovo- vi sono 30.000 disoccupati in più. Per capire questo dato va spiegato che cosa l’Istat considera come disoccupato. Il disoccupato è la persona che innesta una ricerca attiva. L’aumento congiunto, infatti, dei disoccupati e degli occupati che solo un profano di economia potrebbe considerare un controsenso, ha invece un significato positivo. L’aumento congiunto di disoccupati ed occupati -fa rilevare Di Iacovo, quale esperto di politiche del lavoro- significa che i disoccupati scoraggiati, coloro che non cercavano più lavoro e facevano parte delle non forze lavoro hanno ripreso a cercare attivamene lavoro e questo denota una ritrovata fiducia nelle istituzioni regionali e nazionali. L’aumento del tasso di disoccupazione con diminuzione delle non forze lavoro e aumento dell’occupazione insieme denota -per il presidente Di Iacovo- una maggiore vitalità del mercato del lavoro calabrese che riesce a recuperare anche i disoccupati scoraggiati.
Un ulteriore dato incoraggiante è il tasso di occupazione femminile che supera nel IV trimestre 2011 la soglia record (degli andamenti calabresi) del 34 %, facendo un balzo di più di 3 punti % e testimoniando che la dinamicità del mercato del lavoro riguarda anche la componente femminile che sempre aveva costituito un problema per la nostra regione.
Questo è sicuramente un segnale di avvio verso la normalizzazione di questa regione e di uscita dalla crisi. Se Confrontiamo poi la situazione calabrese con quella nazionale e con quella delle altre regioni queste considerazioni assumono ancora maggiore rilevanza. In Italia nello stesso periodo l’occupazione è diminuita di 98.000 unità e anche la disoccupazione è cresciuta di 249.000 unità segno di una emorragia di posti di lavoro che non si è ancora fermata.
Le altre regioni del mezzogiorno (Sicilia, Puglia, Campania, Sardegna, Basilicata, ecc.) nello stesso periodo seguono la media nazionale e si caratterizzano per perdita di occupazione e aumento della disoccupazione. Le politiche attive del lavoro avviate dall’assessore al ramo Francescantonio Stillitani stanno dando risultati concreti. Le scelte lungimiranti del Presidente Scopelliti sono una garanzia per la nostra terra soprattutto in tema di occupazione. La Calabria -conclude Di Iacovo- esce, quindi, dalla crisi prima delle altre regioni italiane e con una dinamicità che consente un cauto ottimismo sul futuro, soprattutto sul versante del contasto all’economia sommersa e al lavoro nero ed irregolare, anche grazie alla Legge regionale approvata all’unanimita’ lo scorso 12 marzo, noche’ al Progetto “Lavori regolari” che immettera’ nel mercato del lavoro 200 neo-laureati, quali Agenti di sviluppo ed emersione a supporto delle imprese che intendono emergere”.
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