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E’ giunto al termine il Progetto “La Legalità cresce sui banchi di scuola: giovani giornalisti in azione”, promosso dalla Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare guidata da Benedetto Di Iacovo e condiviso dalla Presidenza della Giunta Regionale con l’Alto patrocinio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano e del ministro della Giustizia, on. Angelino Alfano.
L’undici dicembre, alle ore 9,30 i risultati finali saranno presentati in un grande evento finale in programma al Centro Agroalimentare di Lamezia Terme alla presenza di un migliaio di studenti, del corpo docente e delle massime autorità calabresi. Nel corso dell’incontro, gli studenti coinvolti nel progetto dialogheranno con il governatore della Calabria, On. Giuseppe Scopelliti, cui sarà conferito, insieme al Procuratore generale di Reggio Calabria, Dott. Salvatore Di Ladro, il Premio di Rappresentanza assegnato al Progetto dal Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano.
I Partner del Progetto sono stati l’Ufficio Scolastico regionale, diretto da Francesco Mercurio e l’Ordine dei giornalisti calabresi, presieduto da Giuseppe Soluri, la stessa Presidenza della Regione, attraverso il suo Dipartimento, diretto da Francesco Zoccali.
Sono stati circa 20 gli Istituti prescelti dall’Ufficio Scolastico Regionale dove ha fatto tappa quella che ormai stata definita la “carovana della legalità”, della quale il presidente Di Iacovo ne è stato il “trainer”, avendo relazionato sul progetto in tutti gli istituti individuati nelle cinque province calabresi, suscitando l’interesse e la convinta partecipazione anche alle fasi successive, sia degli studenti che del corpo docenti.
Dopo la prima fase dell’illustrazione del progetto, da parte del presidente della Commissione Emersione, è entrata nel vivo l’attività diretta degli studenti coinvolti nel progetto richiamato. Dopo essere stati formati dagli esperti di comunicazione della Commissione quali “reporter, nella terza fase del progetto i ragazzi sono stati impegnati nella realizzazione di un documentario sul tema della legalità e del lavoro sommerso e irregolare. Ogni Istituto, infatti, ha realizzato un proprio documentario che sarà trasmesso nell’evento mediatico finale di sabato 11 dicembre.
Gli studenti, in veste di giornalisti, hanno inoltre preparato interviste rivolte a testimonial della legalità, che sono stati individuati nelle forze della magistratura più esposte, con il Dott. Di Landro e altri, all’interno delle Organizzazioni sindacali regionali, delle associazioni Datoriali, degli Enti regionali previdenziali e di vigilanza e tra i riferimenti istituzionali quali la presidenza del Consiglio regionale, la presidenza regionale della Commissione antimafia, gli assessori competenti al lavoro, alla pubblica istruzione e alla cultura, nonché i due Dirigenti Generali del Dipartimento Presidenza e Politiche del lavoro e altri soggetti impegnati sul fronte del contrasto all’illegalità e al sommerso.
Per quanto riguarda il progetto Di Iacovo ha riferito che “sono stati somministrati più di 2.500 questionari su tutto il territorio regionale, un campione significativo, in quanto sono stati interessati circa cinquemila studenti in totale.
“Dalla prima elaborazione dei dati – aggiunge il presidente – emerge che i ragazzi delle quarte e quinte classi degli istituti tecnici, professionali, agrari e alberghieri si sono imbattuti in lavoro nero ma per pura necessita’, che comunque considerano un fatto illegale e di sfruttamento indignitoso della persona. Un segno, comunque di consapevolezza e di maturità degli studenti, ma anche di fiducia verso il progetto e la Commissione proponente lo stesso. Una realtà che conoscevamo e che con questo progetto riconferma la giustezza di essere voluti partire proprio dalla scuola e che presenta due aspetti illegali: lo sfruttamento del lavoro minorile e contestualmente il lavoro sommerso” nelle fila degli studenti di questi Istituti e di tanti altri”.
Dall’analisi dei dati ricavati dal questionario scaturisce, anche, il “modello atteso di società” calabrese che i ragazzi auspicano. Una società dove la legalità sia la norma ed il mondo del lavoro sia regolare e senza forme palesi ed occulte di sfruttamento.
Grande attenzione e partecipazione hanno manifestato gli studenti degli istituti raggiunti in questi giorni da quella che orami è stata definita “la carovana della legalità”, che ha interessato oltre 20 istituti nelle cinque province calabresi. Il progetto, promosso dalla Commissione, come si ricorderà, è sostenuto dalla Regione Calabria, primo fra tutti dal Governatore Giuseppe Scopelliti e finanziato con fondi erogati dal Dipartimento Presidenza diretto dall’Avv. Francesco Zoccali. La carovana della legalità non si è recata soltanto negli istituti superiori, avendo raggiunto anche Vibo Valentia, con il Convitto nazionale Filangeri e la scuola elementare De Amicis per testare il modulo sugli alunni della quinta elementare e terza media per verificare su di loro l’adattabilità del progetto stesso. Il coinvolgimento degli allievi delle scuole di grado inferiore ha avuto l’obiettivo di diffondere il seme della legalità fin dall’infanzia e anche per fare prevenzione sulla dispersione. Dall’attenzione mostrata dei piccolissimi studenti, la visita si è dimostrata positiva ed utile.
L’iniziativa sta riscuotendo molto successo. Il Governatore Scopelliti (anche per il suo impegno teso alla localizzazione dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia in Calabria), il presidente della Commissione per l’emersione Di Iacovo ed un campione di studenti ed altri soggetti individuati dalla redazione nazionale saranno ricevuti nella nota trasmissione Rai Uno Mattina per giorno 15 dicembre, subito dopo l’evento, che sarà, appunto ripreso per l’occasione dalle reti Rai e sicuramente anche di Mediaset. Una bella occasione per la Calabria positiva che ha possibilità di riscattarsi in un programma televisivo di fama nazionale, dimostrando così che esiste, al contrario da quanto emerge dalle cronache, una Calabria che vuole con forza ribaltare l’immagine che della regione hanno in Italia e all’estero. La legalità è e deve essere per i giovani, rispetto non solo delle regole, ma rispetto della collettività e “dell’altro” in quanto persona. Non a caso il presidente Di Iacovo ha insistito molto in ogni suo intervento dicendo ai ragazzi: “Siate voi i costruttori di un futuro fatto di legalità, perché ciò garantirà la regolarità anche nel mercato del lavoro nel quale vi accingete ad entrare”.
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