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Grossi cambiamenti stanno avvenendo nell’ambito della Sanità italiana e calabrese: i posti letto per i ricoveri degli acuti si vanno sempre più riducendo a vantaggio di altre forme di assistenza “day surgery” e “one day surgery”.
Con questo regime di ricovero il paziente staziona in reparto solo il tempo necessario di fare l’intervento chirurgico e, stabilizzato nelle sue condizioni cliniche in sicurezza, viene dimesso. “In questo modo – ha spiegato il direttore generale dell’Asp Dott. Gerardo Mancuso – il legislatore vuole raggiungere due obiettivi: ridurre i costi ed eliminare i ricoveri impropri. Per questo motivo sono state predisposte delle liste con le prestazioni che possono effettuare le singole specialità chirurgiche e oggi è possibile far fronte alla maggior parte di esse senza ricorrere al ricovero ordinario, ma appunto al “day surgery” e al “one day surgery”.
L’Unità Operativa di Otorino dell’ospedale di Lamezia Terme ha colto questa opportunità in pieno, adeguandosi a ciò che avviene nei Paesi dove i sistemi sanitari funzionano meglio, ricorrendo al ricovero ordinario del paziente solo nel caso in cui, per la complessità della prestazione cui è stato sottoposto, è necessario che rimanga in reparto più giorni. Il reparto, guidato dal dottore Raffaele Grasso, non solo ha mantenuto le attività chirurgiche ma le ha anche potenziate. Oggi infatti il 90% della chirurgia otorinolaringoiatrica viene effettuata in regime di “day surgery” e “one day surgery”, questo anche grazie all’innovazione tecnologica e soprattutto delle tecniche operatorie meno invasive, per cui senza intaccare la sicurezza del paziente e la qualità della prestazione, anzi migliorandole, si possono effettuare gli stessi interventi in minor tempo, lasciando il paziente una sola notte in ospedale.
“Il vantaggio per il paziente – ha spiegato il dottore Grasso – è che effettua in preospedalizzazione, senza ricovero, tutti gli esami ematochimici e consulenze specialistiche. Si ricovera la mattina dell’intervento e viene dimesso il giorno dopo, quando le condizioni cliniche lo permettono. Tutto questo senza ridurre la qualità della prestazione e la sicurezza del paziente. Inoltre, per eliminare i ricoveri impropri e ottimizzare i posti letto per acuti, che sono stati ulteriormente ridotti, adeguandoci ai sistemi sanitari più avanzati, scompaiono i reparti che vengono però accorpati in dipartimenti omogenei. Nel caso dell’Otorino confluisce nel Dipartimento chirurgico, naturalmente con tutto il suo organico e quindi il potenziale di professionalità e come unità operativa chirurgica fa solo prestazioni chirurgiche. Insomma l’obiettivo per tutte le specialità chirurgiche è di evitare che su 100 pazienti che si ricoverano, alla fine ne escano con l’intervento chirurgico solo una parte”. Nel reparto di Otorino viene inoltre effettuata, per i casi che lo richiedono, l’Osservazione breve fino ad un massimo di 72 ore.
“Questo nuovo sistema – ha proseguito il direttore dell’Unità Operativa di Otorino Raffaele Grasso – che di fatto potenzia l’attività del reparto lametino, agevola le esigenze del paziente che, entro le ore 20 del giorno successivo all’intervento, può fare ritorno a casa, dove ha tutti i confort, per poi ritornare in ospedale per i controlli di ruotine. Tutto ciò a vantaggio della qualità della prestazione e della sicurezza clinica del paziente. Naturalmente le prestazioni più complesse, che richiedono più giorni di ricovero, verranno effettuate con il ricovero ordinario. Devo dare merito al Direttore Generale Dott. Mancuso – ha concluso Grasso – per il pregevole lavoro che sta portando avanti, nell’ottica del risanamento dell’Azienda e nella riorganizzazione dei servizi, portando l’Asp di Catanzaro a essere una delle poche Aziende sanitarie italiane ad avere un attivo di bilancio. Un ringraziamento a Mancuso soprattutto per l’attenzione che ha sempre dimostrato nei confronti del nostro ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme”.
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