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Nuova riorganizzazione delle unità operative dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Ad annunciarlo il direttore generale dell’Asp Dott. Prof. Gerardo Mancuso nel corso dell’incontro avuto con tutti i direttori delle unità semplici e complesse delle strutture sanitarie aziendali.
“Il nostro Atto Aziendale non è stato ancora ratificato perché, nonostante rispettasse tutte le caratteristiche indicate dalle linee guida predisposte dal Dipartimento regionale alla salute, presentava un esubero del 30% di strutture semplici, rispetto alle nuove direttive ministeriali pubblicate ad aprile 2012.
Da gennaio, quando è stata contestata questa situazione, ad oggi nessuno ha indicato la nuova procedura di revisione dell’Atto aziendale per riequilibrare le unità operative, così abbiamo chiesto al Ministro gli strumenti per poter agire noi. Entro la fine del mese verranno abolite quasi tutte le strutture semplici aggregate alle Unità operative, per evitare così parcellizzazioni. Non ci può essere all’interno dell’Unità Operativa un’articolazione autonoma, in quando svolgono tutte la stessa mission. Questo significa che in tutta l’Azienda spariranno 20-25 strutture semplici. E questo ci consentirà di rendere operativo l’Atto aziendale”.
La seconda questione affrontata nel corso dell’incontro con i direttori riguarda la riorganizzazione dei posti letto. “Noi abbiamo lavorato molto in questi sei mesi – ha detto Mancuso – non solo recependo le norme presenti dai vari decreti e prospettate dall’Agenas, ma operando con il buon senso, spiegando ai Tavoli ministeriali che il progetto che avevamo messo in campo non era un differimento rispetto al Decreto 18, ma un progetto sano che presupponeva non solo il mantenimento di alcune unità operative, ma anche la presenza di strutture sanitarie diverse da quelle indicate. Idee che, con nostra grande soddisfazione, sono state accettate ed inserite nel decreto di venerdì scorso, che indica il nuovo assetto dell’Azienda, con il numero dei posti letto e delle Unità Operative di tutta l’Asp”.
Buone notizie sono arrivate per l’ospedale di Soverato. “Questo nosocomio – ha detto Mancuso – ha 80 posti letto, una dimensione sufficiente per quest’area della provincia di Catanzaro. Noi abbiamo investito per far sì che questo ospedale potesse continuare ad esistere, e per questo abbiamo deciso di attivare la linea di lungodegenza. Il nostro intento è infatti quello di riappropriarci della lungodegenze e per questo abbiamo recuperato 90 posti letto in tutta la provincia che verranno suddivise nelle varie strutture sanitarie ospedaliere.
Un nuovo servizio dell’Asp, fino adesso gestito dai privati, che potrà essere garantito con il personale a disposizione, dato che abbiamo 1.200 unità di personale infermieristico. Siccome parte di questo personale è adibito ad attività non sanitarie, abbiamo già effettuato delle disposizioni per cui ogni infermiere dovrà fare l’infermiere, a meno che non decida di cambiare il profilo professionale, con una riduzione sensibile dello stipendio. In questo modo recupereremo parecchie unità lavorative che potranno essere utilizzate per il servizio di lungodegenza. L’unica carenza vera di personale dell’Asp riguarda il personale ausiliario, e per questo abbiamo chiesto la deroga di 180 posti alla Regione, ma con questo blocco delle assunzioni non è possibile ottenere”.
“Tutto questo – ha sottolineato il dg – farà sì che la nostra Asp avrà un’attività di riabilitazione e lungodegenza pubblica nei tre ospedali del territorio: Soverato, Soveria Mannelli e anche Lamezia. Il quarto ospedale, quello di Chiaravalle Centrale, sarà un ospedale diurno: abbiamo disegnato infatti un nosocomio innovativo, al punto da essere stati premiati con un finanziamento di 5 milioni di euro per ristrutturare l’ospedale e mettere al suo interno tutta l’attività clinica diurna. L’obiettivo è quello di garantire in quest’area della provincia i servizi e le prestazioni ottimali, oltre che l’emergenza-urgenza. Per questo l’ospedale offrirà attività specialistiche e continuità assistenziale: tutti i medici di base del territorio lasceranno infatti i propri studi e opereranno all’interno dell’ospedale, così come anche molti gli specialisti”.
“Dalla prossima settimana – ha annunciato Mancuso – rimoduleremo i posti letto e le piante organiche delle singole unità operative. Nonostante la campagna mediatica negativa degli ultimi mese siamo riusciti ad ottenere dei risultati inaspettati con il mantenimento delle strutture ospedaliere. Nonostante il periodo difficile e di crisi, la nostra Asp, grazie al lavoro di revisione e programmazione dell’ultimo anno e mezzo, sarà toccata solo marginalmente dalla spending review, perché abbiamo già ridotto i posti letto e attuato una serie di azioni volte al risparmio e alla razionalizzazione”.
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