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(ASP) – Catanzaro, Si è insediato il gruppo di lavoro dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro che ha il compito di applicare il Decreto Balduzzi sulla spending review. Il direttore generale dell’Asp Dott. Prof. Gerardo Mancuso, insieme al direttore amministrativo Dott. Giuseppe Pugliese, ha infatti incontrato a Lamezia Terme i dirigenti dei settori strategici dell’Asp per continuare sulla strada intrapresa già due anni fa e che ha portato a ridurre la spesa senza tagliare i servizi, ottenendo un risparmio per l’Azienda di 69 milioni di euro. “Il coinvolgimento dei dirigenti dei settori strategici dell’Asp – ha sottolineato Mancuso – è fondamentale per poter incidere ed applicare al meglio il decreto Balduzzi. Il gruppo di lavoro che dovrà applicare le indicazioni del nuovo decreto sulla spending review, che è un importante strumento di programmazione economica in questa delicata fase di riorganizzazione e ottimizzazione dei servizi, sarà presieduto direttamente dalla direzione strategica. Il ordinatore del gruppo è infatti il direttore generale Gerardo Mancuso, con il supporto del direttore amministrativo Giuseppe Pugliese.
Le funzioni e gli obiettivi di questo nuovo gruppo di lavoro per la pianificazione economica sono illustrate dal direttore generale Mancuso, che spiega: “La costituzione di questo gruppo di lavoro nasce dalla necessità di riempire lo spazio creato dalla spending review che è intervenuta soprattutto sul fronte dell’assistenza ospedaliera con norme che ne prevedono l’ottimizzazione di standard e livelli prestazionali. Ciò necessitava appunto di un percorso parallelo di interventi, soprattutto sul piano dell’assistenza primaria, proprio per compensare gli interventi di razionalizzazione della rete ospedaliera. Ma non solo. Questo gruppo di lavoro completa in qualche modo, nel segno della trasparenza, il cammino già avviato da questa gestione tecnica su temi spinosi come l’intramoenia, il governo clinico, la medicina difensiva, tutti temi che necessitano di maggiore attenzione e trasparenza”.
“Il nostro è uno dei sistemi sanitari considerato tra i migliori del mondo – ha aggiunto il dg – a differenza di molti altri settori dei pubblici servizi italiani. E questo spendendo meno degli altri e offrendo una qualità spesso migliore. Mi sembra quindi un po’ difficile sostenere che un sistema sanitario così non sia sostenibile, perché allora dovremmo dedurre che non ci sono sistemi sanitari sostenibili. E’ certo che la condizione di crisi in cui viviamo rende problematica la tenuta dei sistemi di sicurezza sociale, compresa la sanità. Ma la risposta alla crisi non può essere quella di togliere pilastri al sistema di welfare, ma rendere ancor più sostenibile il sistema. La spending review, e questo decreto legge, hanno proprio questo scopo. Migliorare la capacità di spesa, far crescere l’appropriatezza, eliminare sprechi e inefficienze e liberare il sistema da tutto ciò che lo appesantisce”.
“L’obiettivo complessivo – ha evidenziato Mancuso – è quello di migliorare i servizi all’utenza e quindi di rendere percettibile da parte dei cittadini le attività che sono state messe in atto, nonché di spostare una parte delle attività dall’ospedale al territorio. Per questo l’investimento maggiore verrà effettuato proprio sul territorio, per il quale porremo degli obiettivi e dei budget consistenti per realizzare così la deospedalizzazione del paziente, con servizi maggiori e più vicini al cittadino. Il nostro intento è quello di realizzare il 70% delle attività sanitarie che il cittadino richiede sul territorio, quindi più vicino al proprio domicilio, e il 30% in ospedale. il nosocomio servirà soltanto per gli acuti e non erogherà più servizi ordinari”.
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