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La sentenza di assoluzione di primo grado del dottore Guglielmo Merante riconosce la legittimità delle procedure adottate dal dirigente del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda, dottor Giuseppe De Vito. Il Tribunale di Catanzaro in composizione collegiale (Adriana Pezzo presidente, a latere Emanuela Folino e Barbara Fatale) ha infatti assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” il dottore Guglielmo Merante, 61 anni, di Catanzaro, dall’accusa di abuso d’ufficio a seguito della sua nomina a referente per il coordinamento dell’Unità operativa Igiene e sanità pubblica del dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Una sentenza che va nella direzione opposta a quanti in questi anni l’avevano già emessa in anticipo sui giornali, giudizi non veri a mezzo stampa, gettando così fango nei confronti di chi fa il proprio dovere, nel rispetto della legge e nell’interesse dei cittadini.
Sulla vicenda il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, dottor Giuseppe de Vito, difeso dall’avv. Francesco Fodaro del Foro di Lamezia Terme, ha espresso la sua profonda soddisfazione. “Dalla sentenza del tribunale di Catanzaro – ha dichiarato De Vito – emerge chiaramente come da parte della Direzione dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica dell’ Asp di Catanzaro non sia mai stato nominato alcun coordinatore dei tecnici della prevenzione ma solamente un referente, nel totale rispetto delle normative vigenti. Attendo quindi con assoluta serenità e fiducia l’ esito del processo sui rimanenti capi d’accusa, sicuro di poter dimostrare con assoluta certezza l’inesistenza delle altre contestazioni a mio carico”.
Tale assoluzione restituisce giustizia al dottore Merante, considerato che, con estrema chiarezza, è emerso che la nomina del referente non rappresentava alcuna ipotesi di reato, tanto meno quella di “abuso d’ufficio”, così come sostenuto dalla pubblica accusa. In più è venuta fuori la professionalità, l’onestà e la rettitudine che ha contraddistinto l’attività espletata dal dottore Merante nell’ambito della Unità operativa Igiene e sanità pubblica dell’Asp di Catanzaro.
Al dottore Merante, che è stato difeso dall’avvocato Giovanni Cilurzo, veniva contestato il reato di abuso d’ufficio, a seguito di un ordine di servizio del 29 settembre 2008 a firma del dirigente dell’Unità operativa igiene e sanità pubblica del dipartimento di Prevenzione dell’Asp dottore Giuseppe De Vito, con il quale Merante è stato nominato referente della stessa. Una nomina che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe fortemente avvantaggiato Merante e penalizzato alcuni colleghi della stessa struttura, tanto da ravvisarsi il reato di “abuso d’ufficio”.
Dopo il rinvio a giudizio disposto dal Giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Catanzaro nei confronti di entrambi i dirigenti, il dottore De Vito ha optato per il rito abbreviato (che si terrà il 29 novembre prossimo), mentre il dottore Merante ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Nel corso del procedimento è stata acquisita la documentazione prodotta dal pubblico ministero Capomolla e dalla difesa e celebrata la richiesta di prova testimoniale. ell’udienza del 19 ottobre scorso, dopo un’ampia discussione il pm Capomolla ha chiesto la condanna dell’imputato a sei mesi di reclusione, mentre il difensore del dottore Merante, l’avvocato Cilurzo, ha chiesto l’assoluzione con formula terminativa ampia perché il fatto non costituisce reato. In subordine, il minimo della pena. Il Collegio giudicante, dopo la Camera di Consiglio, è rientrato in aula dando lettura al dispositivo di sentenza col quale ha assolto il dottore Guglielmo Merante con formula piena, “perché il fatto non sussiste”.
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