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Si è concluso davanti al Tribunale di Catanzaro il processo a carico del Direttore dell’Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asp di Catanzaro, dottor Giuseppe de Vito. Il dirigente, processato su denuncia di due tecnici della prevenzione e accusato di abuso di potere, vessazioni e omissioni d’atti d’ufficio, è stato assolto dal giudice, dottor Livio Sabatini, con formula piena perché il fatto non sussiste.
Il Capo Dipartimento, difeso dall’avv. Francesco Fodaro del Foro di Lamezia Terme, ha potuto dimostrare l’infondatezza delle accuse e la sua completa estraneità ai fatti contestategli. L’intera vicenda nasce circa 4 anni fa, quando uno dei due tecnici denuncianti, il signor Miroddi, rivendicava, in virtù dell’acquisizione di un master, un incarico di Ispettore Capo Coordinatore senza che l’Azienda si determinasse a bandire il relativo concorso. La nomina poi, per esigenze inderogabili d’ufficio, di un “referente” da parte del direttore dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica, ha portato il dipendente insieme al suo dosale, a denunciare De Vito con accuse false e tendenziose.
In sede processuale l’avv. Fodaro ha smontato l’impianto accusatorio e dimostrato al magistrato giudicante la legittimità, secondo le normative vigenti, del potere datoriale del Direttore dottor. Giuseppe de Vito.
“Sono ovviamente felice per la sentenza emessa dal Tribunale – ha dichiarato il dottor De Vito – la scelta del processo abbreviato, con la conseguenza di rinunciare a prerogative importanti nell’economia difensiva propria del rito ordinario, nasce dall’assoluta convinzione della legalità e della correttezza del mio operato. Ho sempre svolto il mio lavoro con serietà, competenza e passione nell’ esclusivo interesse dell’Azienda Sanitaria e non è piacevole subire le ripetute falsità pubblicate sui giornali che certamente hanno danneggiato la mia immagine e la mia attività lavorativa. I miei legali sono già a lavoro per valutare eventuali richieste di risarcimento. Oggi, dopo la sentenza, sento il bisogno di ringraziare gli amici ed i collaboratori – continua il dottore De Vito – che hanno sempre creduto nella mia innocenza; i Direttori delle dieci Unità Operative afferenti al Dipartimento di Prevenzione che mi sono stati sempre solidali ed il Direttore Generale , Dott. Gerardo Mancuso, che ha risposto sempre con fermezza alle varie richieste di chiarimenti. Infine non posso non ricordare l’ispettore Guglielmo Merante che, suo malgrado, per un ordine di servizio subito e senza aver avuto nessun vantaggio né professionale né economico, ha vissuto un vero e proprio incubo mediatico prima della sacrosanta assoluzione”.
La sentenza di assoluzione di primo grado del dottore De Vito va nella direzione opposta a quanti in questi anni l’avevano già emessa in anticipo sui giornali, giudizi non veri a mezzo stampa, gettando così fango nei confronti di chi fa il proprio dovere, nel rispetto della legge e nell’interesse dei cittadini.
Tale assoluzione restituisce giustizia al dottore De Vito, considerato che, con estrema chiarezza, è emerso che la nomina del referente non rappresentava alcuna ipotesi di reato, tanto meno quella di “abuso d’ufficio”. In più è venuta fuori la professionalità, l’onestà e la rettitudine che ha contraddistinto l’attività espletata dal dottore De Vito nell’ambito della Unità operativa Igiene e sanità pubblica dell’Asp di Catanzaro.
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