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In riferimento alle notizie apparse su alcuni organi d’informazione, riferite alla presunta non potabilità dell’acqua nella zona sud-est di Catanzaro, il Direttore f.f. dell’Unità Operativa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, Dott. Francesco Faragò, precisa quanto segue:
“L’acqua proveniente dal campo pozzi di Alli che alimenta varie reti pubbliche, tra cui la zona sud-est della città di Catanzaro, viene monitorata dal nostro servizio e non vi sono assolutamente elementi di preoccupazione per quanto riguarda la potabilità.
L’arsenico nell’acqua erogata dai rubinetti è sì presente ma a livelli bassi (intorno a 4 microgrammi/litro), quindi molto al di sotto del limite di legge che è di 10 microgrammi/litro (Decreto Legislativo n° 31 del 2001), pertanto non vi è nessun rischio per la salute umana. Ricordiamo che fino al 2003 (quando è andato in vigore il nuovo limite del Decreto prima accennato) il valore massimo consentito era fissato a 50 microgrammi/litro.
Teniamo a precisare che nel nostro caso il riscontro di arsenico nell’acqua potabile non è dovuta ad una contaminazione di origine antropica, bensì è da ricondurre alla presenza naturale di tale semimetallo nelle rocce del sottosuolo, dalle quali si scioglie ed entra in soluzione insieme agli altri elementi nell’acqua della falda man mano che questa segue il suo tragitto.
Il quantitativo dell’arsenico nell’acqua dei pozzi Alli è di poco superiore al limite di legge (intorno a 13 microgrammi/litro). L’operazione di miscelazione dell’acqua del pozzo con un’altra acqua che, in pratica, è priva di arsenico, ottenendo una miscela con concentrazione di tale elemento decisamente inferiore al limite di legge non mette assolutamente a rischio la salute dei consumatori. Diversamente questo Servizio, senza la minima titubanza, avrebbe già adottato i provvedimenti necessari a tutela dei cittadini”.
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