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Dopo aver recepito le osservazioni e proposte di tutte le associazioni di consumatori e portatrici di interessi diffusi, integrando con le segnalazioni dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) si è dotata del proprio Piano Triennale di prevenzione della Corruzione 2016-2018. Ne dà notizia il Commissario Straordinario dell’Arpacal, Avv. Francesca Maria Gatto, che, con la delibera n. 347/2016, ha approvato questo importante documento che, come ha avuto modo di dichiarare l’avv. Gatto, “non è un semplice adempimento di legge, ma costituisce una concreta opportunità di trasparenza e un reale strumento finalizzato alla prevenzione ed alla repressione del fenomeno corruttivo, per l’intera struttura organizzativa. Per questo motivo voglio ringraziare tutti gli stakeholder, le associazioni di consumatori e utenti, che hanno partecipato a rendere funzionale questo nostro documento programmatico”.
“L’aver effettuato – ha dichiarato il responsabile anticorruzione dell’Arpacal, Ing. Raffaele Niccoli – l’analisi del contesto esterno e interno, aver analizzato i processi organizzativi dell’Agenzia, con accuratezza e esaustività della mappatura dei processi, ha permesso di formulare adeguate misure di prevenzione, che incidono sulla qualità dell’analisi complessiva. L’individuazione preventiva, rappresenta il punto centrale per lo sviluppo di un organico piano di prevenzione della corruzione. Proprio a questo fine sono state analizzate le attività realizzate all’interno dell’Agenzia ed esposte al rischio corruzione”.
“Il Programma Triennale per la Trasparenza, parte seconda dell’intero piano – prosegue Niccoli – si sviluppa tenendo conto dell’onere principale di attuazione del D.lgs. 33/13, che pone non solo la finalità di tutelare l’accessibilità delle informazioni concernenti l’organizzazione e le attività, ma impone che l’Arpacal, attraverso l’accessibilità delle informazioni ambientali, diventi funzionale al perseguimento di ulteriori finalità di pubblico interesse, per arrivare all’ambizioso progetto, che l’informazione ambientale diventi strumento nelle mani dei cittadini per la realizzazione di un vero e proprio controllo sociale sulla qualità del bene ambientale”.
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