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La parola d’ordine che è scaturita dalla convention del terzo polo è “cambiare”. Gli interventi che si sono susseguiti hanno messo in evidenza come sia indispensabile ormai dare corso al nuovo a rigenerare la politica ed intenderla per davvero come servizio alla collettività.
Tutto ciò sarà possibile se chi ha davvero a cuore l’Italia saprà fare tesoro di questo momento ed impegnarsi attivamente in questa nuova esperienza politica che racchiude diverse culture che hanno un comune denominatore: la rinascita della Politica volta a migliorare il funzionamento dello Stato e a migliorare la nostra società.
Il periodo storico che stiamo vivendo impone un grande senso di responsabilità e di condivisione di intenti per far ripartire l’Italia. La prima convention del Terzo Polo sancisce in maniera solenne l’avvio anche in Calabria di questo nuovo contenitore politico che non dovrà restare un cartello meramente elettorale ma dovrà da subito diventare il laboratorio politico, che attraverso l’impegno della militanza potrà dare maggiore linfa all’azione di rinnovamento e di cambiamento della nostra regione.
I problemi che sono all’ordine del giorno in Calabria dovranno diventare la priorità dell’azione politica che il Terzo Polo si accinge a mettere in campo. la diversità di provenienza e di cultura politica diversa indurrà a trovare sempre la sintesi adeguata ai problemi che di volta in volta si dovranno affrontare.
Il Terzo Polo da oggi diventerà soprattutto in Calabria l’anima del rinnovamento attraverso l’impegno politico costante, anche perché a breve la nostra regione diverrà orfana di paternità politica intesa come espressione di appartenenza ad uno dei poli che avrebbero dovuto rimodellare e riformare l’Italia ma che hanno solo prodotto guerre intestine di potere ingessando una Nazione intera. Se è vero che l’era berlusconiana volge al tramonto in Calabria non dobbiamo e non possiamo permetterci di emulare ciò che ormai appartiene alla storia.
Gli interventi di Lombardo, Rutelli, Casini e Fini hanno messo in evidenza come il Terzo Polo voglia per davvero ridare speranza alla nostra Italia , tralasciando il libro dei sogni e concentrarsi sulle questioni prioritarie di cui il paese ha bisogno. “l’Italia deve essere servita e non servirsene”, con queste parole il Presidente Fini si accingeva a concludere il suo intervento.
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