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Catanzaro è alla ricerca di una nuova centralità in ambito regionale, è necessario che il capoluogo assurga realmente a questa sua funzione, che non può e non deve rimanere solo sulla carta. Questo è stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale del neo sindaco Sergio Abramo e questa deve essere una priorità da dimostrare finalmente sul campo.
Ecco perché al sindaco ed ai maggiori esponenti del Pdl catanzarese, che governano Città e Provincia e sono presenti in ruoli chiave anche all’interno della Regione, chiedo maggiore attenzione per quello che sta accadendo all’interno dell’Azienda Sanitaria Provinciale, che rischia di essere ulteriormente smembrata.
Il riferimento è alle notizie che trapelano circa il trasloco forzato a cui si stanno preparando i dipendenti dell’Ufficio Risorse Umane e dell’Ufficio Service dell’Acquisizione Beni e Servizi proprio dell’Asp, che a breve saranno spostati a Lamezia Terme. Bisogna tener conto del fatto che si tratta degli uffici più importanti dell’azienda, il cuore dell’Asp, che in tal modo verrebbero ulteriormente allontanati dalla direzione generale a vantaggio di un presunto ‘polo amministrativo’ di Lamezia.
Non si tratta di questioni di campanile, non intendo difendere interessi di parte, perché qui è in gioco non solo il ruolo di capoluogo regionale, che non può essere tale solo su carta, ma anche l’opportunità di questa operazione, che implica lo spostamento di circa quaranta lavoratori ad oltre trenta kilometri dalla loro sede attuale, inclusi coloro che usufruiscono della legge 104, che da questa scelta ne avrebbero ulteriori disagi.
Mi preoccupa la frettolosità con cui questa decisione si sta portando avanti, come dimostra la lettera (disponibile on-line) del direttore generale Gerardo Mancuso, indirizzata al dirigente dell’Ufficio Risorse Umane e allo stesso direttore amministrativo aziendale, che recita stentorea: «Avendo constatato che le decisioni circa la nuova sistemazione del polo amministrativo di Lamezia Terme non sono state ancora onorate, si dispone che il Direttore dell’Ufficio Risorse Umane coordini tutte le azioni tese alla rimodulazione degli spazi. […] L’azione dovrà essere completata entro dieci giorni». Una missiva datata 16 maggio e che lascia dunque pochi tempo ancora prima che il trasferimento divenga definitivo.
Una decisione, ripeto, che non ritengo opportuna per le ragioni sopra esposte, ma anche in base a due semplici considerazioni: alcuni dipendenti dell’Ufficio Risorse Umane sono stati trasferiti a Girifalco appena un anno fa, è razionale dopo dodici mesi cambiare nuovamente sede? È normale che, dopo aver speso soldi per la messa a norma e la ristrutturazione dell’edificio di Girifalco, lo stesso venga di nuovo abbandonato? Dopo tutto, anche qui a Catanzaro sarebbero disponibili a breve spazi adeguati ad esempio all’interno dell’ex Umberto I, perché non tenere in considerazione tutto ciò? Non vorrei che le dichiarazioni rilasciate dal vice-coordinatore provinciale del Pdl Mario Magno solo pochi giorni fa in merito («Lamezia, che è il baricentro naturale della Calabria, diventerà anche il centro d’eccellenza della sanità regionale») lasciassero spazio ad un progetto di progressiva spoliazione del capoluogo di Regione, che di subire ulteriori umiliazioni non ne ha certo bisogno”.
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