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“La risposta al disagio e alle paure esternate dall’associazionismo, dalle organizzazioni del commercio dal cittadino comune – vedi i recenti comunicati stampa di Dirittocrazia Popolare e della Cicas – in relazione all’escalation dei fenomeni di microcriminalità nel capoluogo calabrese è solo una: stateci vicino e lottate con noi per il mantenimento di questi livelli di sicurezza… che sono considerati insufficienti ma che, vi assicuriamo, sono percepiti come un lusso per coloro che ci governano!”. Con questa provocazione Massimo Arcuri, Segretario Provinciale di Catanzaro del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia – irrompe, da far suo, nel dibattito aperto dalle recenti ferite impresse nel territorio cittadino e nelle sue parti economiche vitali, da una criminalità in netta ascesa e senza scrupoli. “Cosa dire ai cittadini – dice Massimo Arcuri – che reclamano ed esigono la certezza del diritto e il collante essenziale della convivenza civile che è la sicurezza, quando tutto il nostro lavoro viene giornalmente frustrato da sirene annuncianti tagli, sforbiciate alla nostra logistica, fine dei rifornimenti economici, stop ai concorsi, no alle più elementari gratificazioni? Chiediamo il sostegno cittadino per poter dare di più – continua il Segretario del Coisp catanzarese – ma soprattutto vogliamo creare un movimento di opinione che faccia capire ai “Professori del Governo”, che mal ci sopportano, che non esistono in nessun Paese, anche nel più “incivile”, le equazioni servizio pubblico = servizio di sicurezza = problema da eliminare, perché costoso!. Sembra davvero paradossale ma è così. Ma devono essere i Sindacati di Polizia chiamati a scoprire la più elementare ricetta per sostenere la giustizia del borgo o della metropoli? Quella del lavoro, fatto con coscienza e abnegazione, unito alla possibilità concreta di farlo? Chiediamo quindi ancora una volta – incalza il Segretario Provinciale del Sindacato Indipendente di Polizia – che la nostra politica, quella più vicina, attui un reale sforzo per tutelare i soggetti più deboli della società e che si faccia carico di una seria politica di sicurezza nel capoluogo attraverso la vicinanza concreta ai cittadini ed alle Forze di Polizia integrate sul territorio. Siamo sicuri che la politica primaria, quella rappresentata dalle Istituzioni più vicine, possa essere da sprone affinché i tagli non siano attuati, le autovetture siano destinate agli Operatori di Polizia, il carburante giunga nei centri di raccolta, le strumentazioni tecnologiche siano fornite per l’elevazione dei profili preventivi e repressivi e che, magari, le Forze di Polizia destinate al controllo del territorio non siano distratte in servizi di Ordine Pubblico. L’Ordine Pubblico infatti viene quotidianamente garantito da personale delle Forze Territoriali, mentre in altri luoghi, più fortunati, viene affrontato dagli specialisti dei Reparti Mobili. Enorme sarebbe il risparmio in termini di energie umane se Catanzaro, capoluogo di regione, fosse dotata di un Distaccamento del Reparto Mobile per come da anni stiamo chiedendo ripetutamente. Non ci stancheremo mai di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema – conclude Massimo Arcuri – anche se non nascondiamo un certo scoramento che serpeggia fra le nostre fila, proprio in relazione non solo alle mancate risposte governative ma anche ai segnali “terribili” che vedono la sicurezza come terreno fertile per attuare scellerate forme di spending review”.
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