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Dopo il successo delle passate edizione ecco che i Mannelli, borgo storico del comune della pre-Sila catanzarese, tornano a essere protagonisti dell’estate soveritana.
L’impegno e la costanza di un gruppo affiatato di giovani ha dato vita a una manifestazione che in soli due anni si è guadagnata la fiducia dei molti visitatori che per una sera decidono di perdersi nei vicoli storici (“vinelle” o “rughe” nel dialetto soveritano) e nei ricordi.
Infatti il percorso si snoderà fra le stradine caratteristiche del rione (che compone il nome del comune) e condurrà per mano il visitatore in ogni angolo “mannellaro”. Quest anno ad accogliere le numerose persone sarà una scultura, dai richiami futuristi, che rappresenta un emigrante nell’atto della partenza. Proprio l’emigrazione sarà il tema dell’edizione di VINELLANDO 2013, che in passato ha coinvolto molti nostri familiari e ancora oggi si appropria dei giovani migliori della nostra terra.
Sarà possibile attraversare la Via del Lino, prodotto che anticamente veniva lavorato proprio a Mannelli (da cui deriverebbe il nome, “manne di lino”), osservare tutti gli oggetti del processo e la ricostruzione di un telaio d’epoca.
I vicoli saranno riempiti da sperimentazioni e installazioni artistiche (principalmente urban e street art) che daranno vita e forma nuove e inconsuete ad angoli dimenticati del paese. Continuando ci si perderà nei ricordi dell’emozionante mostra fotografica e nel video-documentario storico che tratta il tema dell’emigrazione visto dai mannellari, con numerose testimonianze dirette degli abitanti più anziani del quartiere.
Dalle 19:30 e per tutto il corso della serata sarà possibile degustare, in un ambiente suggestivo, prodotti tipici e vini locali, dal salato al dolce, per rendere completa l’esperienza sensoriale. Il tutto sarà condito dalla musica dal vivo che accontenterà sia i visitatori più giovani sia quelli più anziani.
L’intento di VINELLANDO è quello di far rivivere i quartieri dimenticati del nostro paese che un tempo ne erano il cuore pulsante. L’esperienza antropologica del partire e del restare coinvolge molti degli organizzatori, per cui iniziative siffatte cercano di mantenere saldo il cordone ombelicale che inevitabilmente ci lega alla nostra terra d’origine.
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