Al Festival d’Autunno Irene Grandi e Stefano Bollani incantano ed esaltano

bollani e grandi

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Avvolti in un fascio di luci due amici si ritrovano. Irene Grandi e Stefano Bollani, la coppia del momento della musica italiana, si sono esibiti al Teatro Politeama di Catanzaro, nell’ambito della X edizione del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce.

A immaginarli insieme ci si potrebbe chiedere cosa possa accomunare i due. La risposta viene data da un concerto in cui i virtuosismi e l’estro di Bollani ben si sposano con il talento vocale e la capacità della Grandi di sapersi adattare ad un repertorio vario come quello scelto per il disco e il tour iniziato da pochi giorni.

Sono soli sul palco con la loro musica, in un teatro che ha registrato il sold out. E’ grande l’atmosfera che si crea appena Bollani suona le prime note di “Olhos nos olhos (Occhi negli occhi)” di Chico Buarque De Hollanda. Quanta saudade e quanto fascino in quel brano dal doppio testo, portoghese e italiano, e in quelle note che aleggiano sospese in ogni angolo del teatro. Da subito si è materializzato l’universo di Irene Grandi e Stefano Bollani, che proseguono con “Come non mi hai visto mai”, scritto appositamente per loro da Cristina Donà. Il viso della Grandi è sembrato avere una luce diversa nell’esprimere la felicità di una donna che ritrova la sua femminilità.

Un attimo di pausa per riprendere con il soul di “You’re all i need to get by” di Marvin Gaye e Tammi Terrell. Un salto indietro nel tempo, che ha allontanato la nostalgia e l’intimità.  In questo brano e nella bossa “Roda viva” Bollani canta dando sfogo a una sua passione nascosta. Magari in un prossimo futuro si concederà un progetto solista da cantante.

 “Dream a little dream of me” ha riportato ad atmosfere più eteree. Il tocco sapiente di Bollani e la voce calda della Grandi hanno dato nuova vita al brano inciso nel 1931 da Ozzie Nelson, portato negli anni ‘60 al successo dai Mamas and Papas, e che ha conosciuto anche una versione italiana cantata da Silvie Vartan. Nel bel mezzo la scelta discreta e ben fatta di inserire “Sweet dreams (are made of this?) degli Eurythmics. Perfetto.

La voglia di scaldare i cuori è stata una caratteristica della serata.  L’incredibile cover di “No surprises” dei Radiohead ha fatto sobbalzare gli amanti della musica del gruppo di Thom Yorke. Ma la versione non è sembrata sacrilega, piuttosto una raffinata rilettura che arriva dritta al cuore. Stesso percorso compiuto da “Scusami”, di Joe Barbieri, e “Costruire”, di Niccolò Fabi, incantevole per la sua delicatezza. L’esecuzione di Irene Grandi sofferta e di grande impatto è stata  impreziosita dal tocco lieve e contagioso di Bollani. Una piccola perla. La voce di Irene Grandi si arricchisce di nuove sfumature. Morbida e struggente ma anche esaltante e molto “nera” è un continuo cambio di tonalità ed espressioni. Bollani non è più solo un pianista esclusivamente jazz, il suo amore per la musica lo porta a esplorare mondi diversi dalla classica, al pop, al soul, senza rinnegare il suo grande amore per la musica afro-americana. In questo concerto mostra grande duttilità suonando anche un Fender Rhodes.

Tra le luci che hanno creato le opportune “ambientazioni”, i due hanno fugato ogni dubbio sull’appartenenza a mondi e generi musicali diversi, mostrando una grande affinità e una  vecchia complicità.

Hanno parlato anche del loro passato, di quando sul finire degli anni ’80 si esibivano in luoghi ben diversi da quelli che frequentano oggi. Il loro vibrante rap “E’ la forma (quella che conta)” è ancora attuale ed il pubblico si è esaltato battendo le mani e divertendosi. Tutto è continuato con “A 15 anni” ed una incredibile versione di “Viva la pappa col pomodoro”, “Feelin’ good” di Nina Simone e la funkeggiante “A me me piace o’ blues” di Pino Daniele.

Inevitabile il bis con i due che hanno scherzato sull’uso della “macchinetta”, come l’hanno definita, usata dalla Grandi. Il campionatore è servito per replicare la voce della cantante toscana, utile per creare effetti vocali o cori in alcuni brani del concerto.

“For once in my life” e la briosa “La gente e me”, di Ornella Vanoni chiudono il concerto, prima che la Grandi e Bollani incontrino i fan. Un bagno di folla durante il quale per molti si è avverato il sogno di poter avere un autografo dei propri beniamini o di poter conservare una foto in ricordo di una serata da ricordare.

Sabato 24 novembre, al Teatro Politeama, con una produzione del Festival d’Autunno si vivrà un momento di grande interesse con un appuntamento culturale. Con “Eros e libertà. La donna nel cinema di Tinto Brass”, terzo spettacolo gratuito della manifestazione, verrà ripercorsa la vita e la carriera del regista italiano. La proiezione di “Nerosubianco” e l’incontro con il Maestro caratterizzeranno una serata che ha già interessato i media nazionali.

 

Info:  cell.: 388.8183649 mail: info@festivaldautunno.com

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Sabato 24 novembre

Teatro Politeama

Ore 20

EROS E LIBERTA’. LA DONNA NEL CINEMA DI TINTO BRASS

Proiezione DI “Nerosubianco” e incontro con il Maestro e la partecipazione Anna Ammirati, Katarina Vassilissa, Yiuliya Mayarchuck e Caterina Varzi. Coordina Vito Santoro

Sabato 1 dicembre

Teatro Politeama

Ore 21

DIONNE WARWICK

 

Giovedì 6 dicembre

Auditorium “Casalinuovo”

Ore 18

VITTORIO SGARBI: “L’ARTE DELLE DONNE”

 

 

Sabato 15 dicembre

Teatro Politeama

Ore 21

LA VEDOVA ALLEGRA

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Author: Cristina

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