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Adriano Marani, componente del comitato Piccola Industria Confindustria Catanzaro e membro giunta Confindustria Calabria, ha reso noto che è in programma a Bolzano il 17 e 18 ottobre il Forum: “Winter University 2012” che ha per titolo “Europa: work in progress”.
Infrastrutture, sviluppo e mezzogiorno sono i temi al centro di questo interessante dibattito al quale parteciperà il ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca. Paolo Zegna, presidente del Comitato tecnico per l’internazionalizzazione, sottolinea in una missiva indirizzata al collega Marani in cui richiede la sua presenza, come “lo sviluppo di una forte e coesa identità europea è decisivo per il futuro della competitività del Paese e delle nostre imprese”. “Sono quindi convinto – precisa Zegna – che a questi fini sia strategico animare un confronto di idee costruttive con opinion leader, economisti e policy maker di questa Europa in progress. A Bolzano rifletteremo su come un’Europa veramente unita può affrontare meglio la crisi mondiale e far sentire con forza la propria voce: garantendo un giusto equilibrio fra politiche monetarie e di bilancio, stimolando l’attività economica e le riforme strutturali, perseguendo flessibilità e competitività e, non ultimo, rimanendo un faro dei diritti civili e sociali. Indagheremo in che modo l’Unione Europea giusta, solidale e democratica può riacquistare centralità nello scacchiere mondiale e garantire ai propri cittadini sicurezza e sviluppo: con un’attenzione particolare ai giovani e alle donne, riducendo le distanze tra nord e sud”. Nel corso di una breve intervista Adriano Marani è stato disponibile a rispondere alle nostre domande riguardo il suo nuovo incarico nel comitato tecnico per l’internazionalizzazione.
Perché ritiene utile la sua partecipazione alla Winter University 2012”? “Questo incontro sarà un’occasione valida per approfondire i temi della coesione nord- sud letta in chiave europea, i possibili sviluppi dell’integrazione europea e l’utilizzo delle risorse comunitarie…..”.
Lei fa parte del comitato tecnico per l’internazionalizzazione. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando crede che anche le piccole imprese calabresi possano trovare spazio in nuovi mercati? “Il tema dell’internazionalizzazione è diventato, sempre più nel tempo, come noto, di grande importanza anche per le p.m.i. locali, l’apertura dei mercati ha, infatti, mutato lo scenario globale con nuove sfide e nuove opportunità. Si rende necessario, pertanto, elaborare azioni e strategie adeguate per rispondere ai bisogni delle imprese. La vocazione internazionale delle imprese e l’ampliamento dei mercati oltre i tradizionali confini geografici, è fonte di ricchezza e porta inevitabili benefici, non solo alle singole imprese che operano all’estero, ma all’insieme della comunità. La creazione di un mercato mondiale, praticamente libero da ostacoli e barriere doganali è, perciò, una sfida importante anche per il nostro sistema economico-produttivo nel suo complesso, che le istituzioni devono sostenere in maniera adeguata. Tutto questo non può che significare una vera e concreta politica di sostegno all’internazionalizzazione, non come un insieme di interventi «spot», cioè estemporanei, legati alle esigenze del momento, bensì come una strategia di lungo periodo volta alla conquista stabile di tutte lo opportunità conseguenti.
Quanto è importante partecipare alle Fiere?Cosa a suo avviso deve fare l’imprenditore per sbarcare all’estero? La partecipazione alle fiere ed alle altre manifestazioni, convegni ed eventi che vengono periodicamente organizzati, si configura, indubbiamente, come un primo approccio dell’imprenditore al mercato estero. Dobbiamo rilevare, tuttavia, come la partecipazione a eventi fieristici da parte delle nostre piccole e medie imprese non è sempre agevole: ad esempio, in molti casi la partecipazione viene limitata alle tradizionali manifestazioni, organizzate in paesi «conosciuti» in cui però il mercato spesse volte è ormai saturo. Un’adeguata politica di sostegno all’internazionalizzazione dovrebbe offrire aiuti e incentivi per la partecipazione delle piccole e medie imprese a eventi fieristici «lontani», che però offrono le migliori prospettive di sviluppo. Il secondo passo da compiere, per aiutare l’impresa che voglia penetrare nel mercato estero, è creare una efficace rete di contatti a tutti i livelli: politico-istituzionali, economici e sociali. Individuate, infine, le aree interessanti in previsione di un futuro insediamento produttivo, si dovrebbe procedere alla strutturazione dei contatti con istituzioni e operatori economici al fine di promuovere la realizzazione di progetti duraturi di cooperazione commerciale, industriale e agricola, lo scambio continuo di informazioni relative alle opportunità di joint ventures e partnership, alla ricerca di nuovi soci, ecc.
Tutto ciò premesso, rileviamo con stupore e rammarico, che tutte le attività relative alla programmazione fieristica regionale, non tengono in alcun conto né di un’adeguata politica di internazionalizzazione a sostegno delle imprese né delle vitali esigenze di sviluppo del territorio. Continuiamo, infatti, ad assistere increduli al mancato coinvolgimento di imprese locali, d’indubbie e provate capacità e storia nell’ambito della filiera della logistica e dei trasporti, per la organizzazione e l’allestimento delle fiere. Non vengono, inoltre, valorizzate tutte quelle attività, quelle professionalità o l’indotto che una fiera produce. La partecipazione di nostre imprese, invece, potrebbe rappresentare un volano di sviluppo notevole per il territorio con un innegabile ritorno occupazionale, obiettivi che Codesta Istituzione non può non perseguire.
Per quanto suddetto, riteniamo opportuno un immediato coinvolgimento delle imprese locali del settore che rappresento, al fine di creare favorevoli condizioni di crescita del mercato e per il rilancio competitivo delle imprese stesse, con l’obiettivo finale di mostrare la possibilità di uno sviluppo locale che sappia valorizzare le risorse presenti, rendendole autonome e capaci di resistere sul mercato. Crediamo essenziale la collaborazione e la massima concertazione fra gli attori protagonisti per l’elaborazione di una politica di adeguato sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, centrata su una strategia di lungo corso in maniera tale che la penetrazione nel mercato straniero non si limiti a una temporanea delocalizzazione commerciale, ma acquisisca un carattere duraturo e stabile nel tempo, così da garantire alle imprese coinvolte, ad ogni livello ed in ogni settore interessato, l’accrescimento della loro partecipazione nelle economie dei paesi interessati, come punto di lancio per la conquista di nuovi mercati e, contestualmente, con un ritorno in termini produttivi ed occupazionali, per quanto suddetto, anche nel nostro territorio”. (Rita Macrì)
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