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Ieri mattina (sabato 24 marzo alle ore 11:00) presso la sala del Consiglio Comunale di Catanzaro il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” ha tenuto una conferenza stampa per lanciare la diffida formale alla Regione Calabria, con richiesta di riscontro entro novanta giorni, per chiedere il ripristino della legalità nella gestione dell’acqua in Calabria.
A nome del coordinamento, si è espresso Giovanni Di Leo che ha illustrato il percorso che ha portato alla decisione di presentare tale diffida formale: “Riconsegnare l’acqua ai legittimi proprietari, che sono i calabresi”.
L’avv. Salvatore Gullì ha presentato il testo della diffida (in allegato) con la quale si chiede alla Regione Calabria di “assumere tutte le determinazioni propedeutiche a che venga adottato in tempi relativamente brevi (e previa urgente indizione di una conferenza regionale) un testo unico regionale sull’acqua – che recepisca peraltro integralmente l’esito referendario – affinché siano finalmente espunte le disposizioni di legge incostituzionali e contrastanti con la ratio e con la lettera delle disposizioni di legge statuali ed affinché vengano revocati e riesaminati tutti i provvedimenti amministrativi illegittimi e contra legem assunti in materia”.
“Da oggi i Comuni hanno lo strumento per difendere i cittadini da questa ingiustizia”, afferma il Coordinamento. “Se l’inerzia perdurerà, dopo i novanta giorni ci mobiliteremo affinché i calabresi trovino soluzioni da liberi cittadini”.
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