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L’esponente del mondo cattolico calabrese, gia’ Presidente degli universitari cattolici (F.U.C.I.) del capoluogo, Sebastian Ciancio, resta cauto sull’annuncio del Ministro Stefania Giannini sull’abolizione del test d’ingresso a Medicina. La proposta avanzata dal Ministro della Pubblica Istruzione sarebbe quella di rimpiazzarlo con un sistema “alla francese”. Idea, per ora solo sbandierata su Facebook, alla quale seguiranno dettagli sulle modalità a fine Luglio.
“ Il Ministro Giannini ha espresso al momento solo una valutazione – afferma Ciancio – dichiarando l’attuale test d’ingresso “non il migliore strumento per valutare i futuri medici e quindi l’accesso alla facoltà di medicina”. Credo che questa sua affermazione, da me ampiamente condivisa, non significhi rimettere in discussione l’accesso programmato alla facoltà di medicina. Sarebbe un passo indietro rispetto ad un bilanciamento giusto tra il numero di medici che abbiamo in Italia e il numero di laureati e specializzati. Quindi l’idea resta esclusivamente quella di abolire questo strumento anti-democratico di selezione .
Il problema non è limitare o programmare l’accesso – conclude Ciancio – ma è il metodo attraverso cui si svolge questa selezione. Quello su cui dobbiamo interrogarci seriamente, è se il test, un quiz di sessanta domande (domande spesso inappropriate) , senza alcuna considerazione del percorso scolastico, due ore per decidere non solo degli studi ma della vita di un ragazzo, sia lo strumento ideale e più adatto”.
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