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Ritengo essenziale in questa fase cruciale della vita politica dell’UDC di Catanzaro, specialmente in rapporto al neonato governo cittadino, dover puntare sulla responsabilità, la massima condivisione e la collegialità.
Parole queste fin troppo scontate nel significato, ma che trovano spesso la strada sbarrata da sterili personalismi e da miopia politica, specie quando si vogliono affrontare con coscienza e coerenza i problemi reali che, oggi più di ieri e forse meno di domani, affliggono la nostra città. Troppa attenzione si pone ad un clima avvelenato diffuso a tutti i livelli, condito dalla inevitabile decadenza di contenuti morali ed etici.
Il risultato è che troppe poche energie si dedicano nell’affrontare i tanti impegni e le gravose scadenze che la classe politica cittadina è chiamata a risolvere. Tra ricorsi, elezioni e ri-edizioni il tempo passa, ma di soluzioni neanche l’ombra. Il tutto condito da giravolte e passaggi dall’una all’altra sponda, con una disinvoltura degna più dei corpi di ballo che di rappresentanti politici.
E’ questa la vera antipolitica, che si contrappone alle aspirazioni di chi come me ha deciso di scendere in campo. Se non è troppo tardi occorre dare seguito a quella linea comportamentale già più volte indicata in maniera netta e chiara tanto dal Segretario dell’UDC di Catanzaro Gianluca Tassone, quanto dai nostri candidati alla camera l’On. Roberto Occhiuto e il Presidente Francesco Talarico. E’ mia convinzione di giovane professionista, nata e cresciuta in questa città e che crede nelle potenzialità di Catanzaro, che sia arrivato il momento delle responsabilità. Non sventolate e strillate, ma vissute e concretizzate.
Università, sanità, rifiuti e legalità solo alcuni dei temi caldi da affrontare in tempi rapidi e senza rinvio alcuno. Ecco quindi la necessità di regole certe, per tutelare i tanti esponenti e simpatizzanti dell’UDC che continuano a lavorare lontano dai riflettori mediatici al solo fine di assicurare un’azione politica reale e costante ai tanti amici che ci sostengono e ci apprezzano.
Un’azione di rilancio quindi, in un momento delicato e storicamente critico per il nostro Paese che non può che partire dai giovani, che con la loro freschezza e con le loro energie costituiscono il cuore pulsante della nostra società.
Pertanto, riuscire a comprendere il senso più nobile del buon governo, passa dalla capacità invocata con forza e speranza che tutti i protagonisti, maggioranza e opposizioni, siano responsabilmente coinvolti nella partecipazione in modo condiviso e paritario, affinché le decisioni non si riducano, oggi più di ieri, all’espressione di sacche nascoste in angoli dorati del palazzo, sino a far diventare le istituzioni un arido deserto dove il cittadino non è il protagonista ma un ospite scomodo. Personalmente ho scelto di combattere.
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