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“I colori della Calabria” è il titolo della personale di pittura di Caterina Rizzo allestita nella Saletta Capitolare Gotica della Chiesetta di Santa Maria della Pietà di Squillace.
Visitabile sino a domenica, la mostra è stata programmata dalla Precettoria di Squillace del Sacro Ordine Internazionale dei Cavalieri Templari, rappresentato dall’avvocato Lorenzo Carnevale, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, delle Edizioni Ursini e dell’Accademia dei Bronzi di Catanzaro.
“Il titolo di questa mostra – commenta Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi – riassume in modo eloquente l’arte della pittrice, ma soprattutto la sua variegata tavolozza, fatta di bellissime tonalità che vanno dal blu cobalto all’azzurro tenue, dal rosso fuoco al giallo ocra e al verde smeraldo. Sono, insomma, i colori della nostra Calabria, caldi e invitanti, attraverso i quali Caterina Rizzo illustra angoli e paesaggi mozzafiato, protagonisti indiscussi del nostro vivere quotidiano. Più che appropriata è la location: la «Chiesetta di S. Maria della Pietà», definita come un piccolo prezioso gioiello di architettura gotica nella quale è palpabile la presenza dei Templari”.
“La rassegna di questa brava pittrice – aggiunge Lorenzo Carnevale – apre una serie di iniziative che porteremo avanti con l’editore Vincenzo Ursini nel corso dei prossimi mesi, tutte indirizzate alla riscoperta dei nostri territori. Per il mese di ottobre, infatti, abbiamo già programmato anche una mostra di libri di storia locale alla quale faremo seguire altri importanti appuntamenti culturali. Il luogo, come ha sottolineato Ursini, dal punto di vista storico è indubbiamente molto importante. Nella chiesetta infatti troviamo quella stella a sei punte identica dappertutto ed in particolare nella templare abbazia di Valvisciolo e negli affreschi templari della chiesa di S. Bevignate a Perugina. Tracce di affreschi con motivi decorativi simili a quelli di S. Bevignate si notano anche all’interno di Santa Maria di Squillace, oltre che in un reliquiario di Casamari. Insomma, in questa piccola Camera Capitolare Gotica la storia è palpabile e ci fa riappropriare di un passato certamente glorioso e da conservare gelosamente”.
“Ho accolto con vero piacere – ha dichiarato Caterina Rizzo – l’invito di esporre alcuni miei lavori a Squillace, non solo per la grande amicizia che mi lega a Vincenzo Ursini, ma soprattutto perché questo paese, così ricco di storia e di arte, rappresenta per me uno dei luoghi ideali di ispirazione pittorica e di crescita culturale. La cultura di un popolo si misura anche attraverso la conservazione e valorizzazione delle testimonianze esistenti. In tal senso, mi sembra che Squillace sia davvero un bel paese. Ecco perché una delle mie recenti opere è dedicata proprio al castello, artisticamente inserito nel contesto di un panorama mozzafiato”.
Nata a S. Domenica di Ricadi, Caterina Rizzo vive e lavora a Pizzo. Ha iniziato a usare i colori all’età di dodici anni, realizzando le prime opere su carta.
Nel 1967 viene invitata a partecipare al prestigioso Premio Pizzo organizzato da Diana Musolino. Il dipinto, dal titolo “Rosso e verde in Calabria” fu selezionato ed esposto insieme a quelli di noti artisti.
Dopo essersi sposata a 19 anni, ha abbandonato per qualche tempo la pittura e si è dedicata alla famiglia. Il suo ritorno all’arte è datato 2008, anno in cui, a Troppa, frequenta alcuni corsi di pittura e ceramica. E’ lì che conosce il maestro Giuseppe Vitetta, decano degli artisti tropeani. Vitetta la invita a partecipare ad una estemporanea, a Spilinga, dove viene premiata.
Nel 2009 organizza la sua prima personale alla Tonnara di Pizzo ed ottiene un grande successo. Nel novembre 2011 ottiene il premio “Arte incontro” promosso e organizzato dall’Accademia dei Bronzi e dalle Edizioni Ursini, mentre del 2012 è il suo incontro con il professore Vittorio Sgarbi che la sprona a continuare con pazienza e dedizione la strada intrapresa.
Ha quindi partecipato a numerose rassegne nazionali, ottenendo importanti riconoscimenti. Uno per tutti,la Medagliadel Capo dello Stato alla IV edizione del Premio “Vivarium”, per l’opera “Nel nome del Padre: omaggio a Giovanni Paolo II”.
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