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“Tutti matti per il calcio” è l’insolita iniziativa promossa nell’ambito delle attività riabilitative dal Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme, diretto dalla dott.ssa Rosina Manfredi, con l’obiettivo di dare risposte al disagio psichico anche attraverso lo sport. Il progetto prevede una partita di calcio tra gli utenti in carico al servizio e il Comune di Lamezia Terme, che ha dato la propria disponibilità a disputare la partita. Nel campo sportivo “Provenzano” di Lamezia Terme sono già in corso gli allenamenti dei ragazzi, con la partecipazione di volontari, familiari, amici. La partita finale, con ingresso libero, è prevista per lunedì 17 giugno, alle ore 17.00 sul campo sportivo D’Ippolito di Lamezia Terme.
La dott.ssa Sonia Graziano, psichiatra del C.S.M., spiegando il senso e il valore dell’iniziativa, dice: “Noi crediamo che le risposte al disagio psichico vanno cercate anche sul territorio, in attività che abbattono lo stigma sociale e creano integrazione, e che proprio grazie allo sport si possa “produrre salute mentale”, recuperando se stessi come parte di una comunità più ampia.
Il calcio, particolarmente, presenta molte valenze riabilitative e terapeutiche in quanto è facilmente accessibile e permette a chiunque di giocare, sia agli “scarsi”, sia ai “bravi”, ma psicologicamente fragili; stimola la cura di sé e del proprio corpo (controllo dell’aumento ponderale legato all’inattività e ai farmaci ), promuove la socializzazione, dà valore al gruppo, aumenta la fiducia in se stessi e l’autostima attraverso la gratificazione. Inoltre attiva un interesse verso la realtà esterna al circuito psichiatrico (ambulatori, ospedale, farmaci ecc) e permette una migliore conoscenza dei Dipartimenti di Salute Mentale e delle loro attività nella realtà sociale con conseguente riduzione dei pregiudizi e dei timori nei confronti della malattia mentale.
Aspireremmo che tale manifestazione possa essere un evento di singolare importanza per la nostra Città e una dimostrazione concreta di come si possa contribuire a migliorare la salute mentale, sia sul versante degli utenti, sia da parte della società che, con i suoi atteggiamenti pregiudizievoli, e omissivi spesso spinge alla cronicità e alla esclusione. Quindi una partita di partita di calcio contro lo stigma, per dare un calcio al pregiudizio, anche con fantasia, leggerezza e autoironia. Si sottolinea che oltre ai due tempi regolamentari è previsto un «terzo tempo», che impegna tutti, squadra vincente e perdente, famiglie e amici, un momento questo, forse più importante del primo e secondo tempo della partita, perché è qui che si disputa la sfida vera della condivisione di esperienze e di emozioni.”
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