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Il “Forum Economia Calabria 2013”, programmato per il prossimo lunedì 8 luglio, con inizio alle ore 10,30 è l’appuntamento annuale diretto ad esplorare l’economia regionale dal punto di vista delle Camere di Commercio.
Il Forum conclude le manifestazioni e gli eventi della “XI Giornata dell’economia” che le singole Camere di Commercio hanno celebrato a livello provinciale per presentare lo stato delle economie locali.
Obiettivo dell’iniziativa è offrire ai decisori politici, alle istituzioni, alle rappresentanze imprenditoriali e più in generale dell’economia e del sociale, agli opinion leaders una interpretazione dell’evoluzione dei sistemi produttivi regionale e locali, attraverso i dati più aggiornati e le analisi elaborate dal sistema delle Camere di Commercio.
Il tutto compendiato nel “Rapporto Unioncamere Calabria 2013”, un resoconto ampio e dettagliato, ricco di dati inediti ed aggiornati, capace di offrire un punto di osservazione privilegiato sullo stato dell’economia reale e sulle tendenze in atto in Calabria.
“Proporre una lettura dell’economia nel quadro attuale non è semplice, dichiara Lucio DATTOLA, Presidente di Unioncamere Calabria.
Come Regione, scontiamo un ampliamento delle difficoltà, viste alcune fragilità strutturali che da sempre ci caratterizzano: l’attività produttiva è arretrata nella generalità dei settori, alimentando il tasso di mortalità delle iniziative imprenditoriali; il contributo degli investimenti nel “mattone” si è affievolito, per poi assumere segno negativo; il tenore di vita delle famiglie ha subito un netto ridimensionamento, accrescendo la diffusione dei fenomeni di povertà ed esclusione sociale; il tasso di disoccupazione, infine, ha segnalo una forte accelerazione, per effetto del numero crescente di donne e giovani in cerca di lavoro.
Alle crescenti avversità congiunturali hanno contribuito le pesanti misure di consolidamento dei conti pubblici in particolare, l’inasprimento delle imposte indirette (come accise sui carburanti e IMU) ha avuto un notevole impatto sui bilanci delle famiglie, a prescindere dal livello di ricchezza raggiunto in precedenza. La scarsità di risorse pubbliche, poi, ha limitato la possibilità di dare sostegno a coloro che si trovano in condizioni di disagio, favorendo l’emarginazione sociale e il degrado.
Ma anche le persistenti difficoltà di accesso al credito a motivo del costante orientamento restrittivo degli intermediari nella concessione del credito, che ha innescato di fatto un circolo vizioso: la riduzione dei prestiti ha contribuito ad accrescere le difficoltà delle imprese, su cui già gravava un mercato interno stagnante o addirittura in recessione ma anche i crediti dalla P.A., le maggiori difficoltà di queste ultime hanno fatto lievitare le sofferenze bancarie; la crescente rischiosità del credito, infine, ha spinto gli intermediari a razionalizzare ulteriormente l’offerta dei prestiti.
Ma è su questo presente che dobbiamo costruire il “futuro della Calabria”.
E il futuro chiama in causa i giovani, cui vogliamo dedicare questo Forum perchè è possibile costruire con loro e per loro un nuovo modello di sviluppo regionale, compatibile e sostenibile.
I giovani nell’impresa e nell’economia, visti come driver primario per l’ammodernamento e lo sviluppo del nostro sistema produttivo.
Dichiarazioni di circostanza? Un conformarsi al modismo politico?
Nulla di tutto questo: è quel “presente” dell’economia che ci lascia intravedere ed indicare questa speranza, è la lettura dei dati a supportare l’affermazione di una nuova economia dei giovani, basata su un diverso equilibrio fra finanza e produzione di beni e servizi, tra lavoro e salario, tra impresa e ambiente, tra consumatori e produttori.
Oltre 242 miliardi di euro pari al 17,2% del totale ammonta il valore aggiunto prodotto dagli oltre 3,8 milioni di giovani occupati in Italia. Un dato rilevante che equivale all’apporto dell’intero comparto manifatturiero nazionale. Una parte significativa del valore aggiunto dei giovani proviene dalle 675 mila imprese di under 35, aumentate lo scorso anno di oltre il 10%, pari a 70 mila unità in più.
Al Mezzogiorno il primato della maggiore incidenza della ricchezza prodotta dalle giovani generazioni (18% a fronte di una media nazionale del 17,2%).
In vetta alla classifica la Puglia (21,3%), quindi in trentino Alto Adige (20,4%), l’Umbria (17,9%) e la Calabria (17,8%); seguono il Veneto (17,7%) e la Lombardia (17,5%).
Se a fine 2012 in Calabria 75.000 sono i giovani tra i 15 e i 34 anni disoccupati (34,4%) e altri 82.000 rientrano nella categoria degli “scoraggiati” (ovvero coloro che sono disponibili a lavorare, sebbene cerchino non attivamente un lavoro o non lo cerchino affatto), una porzione cospicua degli under 35 il lavoro ha deciso di crearselo da sé, aprendo una impresa: 29.044 le imprese giovanili, pari al 16,2% del totale delle imprese. Rispetto al 2011, la loro numerosità è cresciuta del +10,1%. Tutt’altra velocità rispetto a quel -1,0% dell’intera imprenditoria regionale.”
Ad introdurre i lavori Antonio PALMIERI, Segretario Generale di Unioncamere Calabria. Seguiranno le relazioni sulle economie provinciali dei Presidenti delle Camere di Commercio di calabresi, Paolo ABRAMO (Catanzaro), Giuseppe GAGLIOTI (Cosenza), Michele LICO (Vibo Valentia) e Vincenzo PEPPARELLI (Crotone).
Il Presidente di Unioncamere Calabria, Lucio DATTOLA, relazionerà sullo stato e le prospettive dell’economia calabrese.
Le conclusioni sono affidate al Presidente della Regione, Giuseppe SCOPELLITI.
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