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Nella giornata di ieri 16 nov. 12, il professore Giovambattista De Sarro, Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Ateneo Catanzarese, Responsabile Scientifico di una parte dei progetti AIFA sulla Farmacovigilanza nel territorio calabrese e di questo ciclo di eventi di formazione e informazione, da inizio al terzo evento organizzato sulla Appropriatezza prescrittiva dei farmaci di largo consumo, in previsione delle misure di spending review di tutta la Nazione sul nostro Sistema Sanitario.
L’argomento di ieri è stato l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci antivirali e, per la precisione, di una particolare categoria di innovativi farmaci antivirali, ovvero quelli utilizzati nelle epatiti di tipo C, di cui si discute per il costo e l’effettiva e tollerabilità.
L’epatite, in particolare quella di tipo C, è una patologia enormemente presente nel territorio italiano, tanto da essere li primo Stato in Europa per i casi riportati ogni anno. Nel nostro meridione poi è ancora più amplificato rispetto al territorio nazionale.
Il primo relatore, il professore aggregato di Farmacologia, Luca Gallelli, ha chiaramente spiegato quelli che sono gli aspetti farmacologici dei farmaci antivirali in generale, ponendo giustamente il punto su quelli di nuova generazione, approvati da pochissimo dall’AIFA, ma ancora non i commercio in Italia Telaprevir e Boceprevir, inibitori delle proteasi. Quindi ha parlato relativamente ad effetti avversi, interazioni farmacologiche e dell’emergenza della resistenza proprio in queste categorie di farmaci come parametri fondamentali.
Intervento del dottore Antonio Craxì è risultato esaustivo relativamente alla dimensione del problema HCV in Italia, degli sviluppi della malattia e di quelli che sono i conseguenti costi. Parla della necessità di studi epidemiologici legati a questa patologia.
A seguire il dottore Benedetto Caroleo, infettivologo, ha parlato del progetto epidemiologico “Sersale” in base alle caratteristiche genotipiche del fenomeno.
Il dottore Rubens Curia, Dirigente del settore Area LEA, Regione Calabria, ha discusso approfonditamente sull’appropriatezza prescrittiva in ambito di trattamenti antivirali in epatologia e ha metto in evidenza un Progetto regionale sulla sorveglianza delle malattie infettive che ha previsto e prevede corsi di aggiornamento e sensibilizzazione degli operatori sanitari.
Si apre a questo punto la discussione plenaria che verte sulla necessità di ridurre i costi partendo dall’appropriatezza, dalle denunce dei casi di HCV (sottosegnalazione) acuti e cronici, e l’interessamento del settore dell’igiene pubblica. Sono intervenuti concretamente il dottore Francesco Luzza, il dottore Rubens Curia, Il prof. Luca Gallelli, il dottore Antonio Craxì, IL dott. Pietro Leo e molti altri.
L’intervento del professor Calogero Cammà, Gastroenterologo, Università di Palermo, ha parlato del trattamento selettivo dei vari pazienti e di come una valutqazione approfondita di vari parametri possa portare ad un risparmio. La valutazione del parametro ICER (incrementalcost-effectiveness ratio) basandosi proprio sull’allungamento della vita e il miglioramento della qualità della vita dei pazienti che vengono trattati con questi nuovi farmaci, è estremamente importante proprio per capire dove questi costi possono e devono essere abbattuti.
A seguire il dott. Massimiliano Conforti, vice direttore dell’associazione pazienti EpaC, ribadisce che questa patologia è estremamente diffusa in Italia e maggiormente nel meridione e che la spesa non sono è legata al costo nel SSN ma anche al costo del mancato lavoro del malato e contestualemente dei familiari che devono assisterlo. Bisogna sempre ricordare che il paziente è una persona, un soggetto che deve vivere nell’ambiente in cui si trova e questa patologia risulta altamente invalidante sotto tantissimi aspetti. Riporta a questo punto i dati di una loro inchiesta, un sondaggio, sottoposto a malati e visitatori del loro sito: da questo lavoro è risultato che si richiede un trattamento per ogni malato (77%), che tutti i malati hanno diritto ad una cura (55%) il prima possibile e che il 40% si sposterebbero anche molto per potersi curare nel migliore dei modi.
Molto brevemente ma con estrema chiarezza il dottore Antonio Gerace, rappresentante FIMG del Medici di Medicina Generale, parla di come il malato possa avere motivi personali per non attendere la cura e che questi motivi sono alla base del rapporto medico paziente (rapporto fiduciario importantissimo), parla di come la cura della essere rigorosa e di come il paziente debba percepirla e della buona conoscenza di tutti i parametri già discussi.
Il dottore Gerardo Mancuso, Direttore Generale ASP Catanzaro, ha posto di nuovo alla nostra attenzione, in modo estremamente accurato, tutti gli aspetti econimico-sociali legati alla SpendingReview, contestualizzandola con i farmaci e la patologia di cui si è parlato in questa giornata.
In chiusura, il professore Giovambattista De Sarro, da il via alla discussione plenaria e alla tavola rotonda sugli argomenti appena visti. Da questa discussione è emersa la necessità di valutare tutti gli aspetti legati alla appropriatezza prescrittiva, al fine di poter diminuire i costi cercando di non perdere lo scopo ultimo: la cura del paziente e il miglioramento della qualità della vita, in modo oculato, ma umano e professionale.
Dott.ssa Felisa Cilurzo
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