Costa
calabra Una spettacolare veduta di un tratto di costa della
Calabria. Rinomata per le sue bellezze naturali, la regione
è una frequentata meta turistica. Sul versante ionico si ricorda
la riserva naturale di capo Rizzuto, con le lunghe spiagge
di sabbia bianca, e Locri, immersa tra gli uliveti. Sul versante
tirrenico la stazione balneare più rinomata è Tropea, situata
in una magnifica posizione all’estremità del promontorio che
separa il golfo di Sant'Eufemia da quello di Gioia. (Massimo
Borchi/Bruce Coleman, Inc. )
Dal
punto di vista climatico la Calabria, regione pienamente mediterranea,
presenta alcune anomalie rispetto alle caratteristiche che
essa dovrebbe avere, considerando la posizione geografica
e l'accentuato carattere marittimo. È l'elevata e prevalente
montuosità del territorio, che racchiude alcune conche isolate
dalle correnti aeree, a determinare in molte zone situazioni
del tutto particolari. La Calabria ha due stagioni ben differenziate:
un inverno anche rigido e umido, un'estate nettamente calda
e asciutta.
L'influsso
marittimo, che fa sentire i suoi effetti prevalentemente lungo
la costa, si esaurisce via via che si procede nell'entroterra,
data la vicinanza dei rilievi al mare: la valle del Crati,
ad esempio, ha temperature estive costantemente molto elevate.
Tuttavia la media estiva in gran parte della Calabria si aggira
sui 24 °C. È soprattutto d'inverno che sono veramente marcate
le differenze. Mentre sulle coste la media di gennaio è sui
10 °C, nelle zone interne, su quasi metà della regione, addirittura
non supera i 4 °C, che, al di sopra dei 1500 m di quota sulla
Sila e dei 1700 m sull'Aspromonte, scendono con facilità al
di sotto dello zero.
Il
rilievo tuttavia esercita un influsso ancora più significativo
sulla piovosità; in modo abbastanza netto si oppongono pianure
costiere aride a zone montuose interne con precipitazioni
frequentemente copiose, e soprattutto un versante, quello
occidentale, con piogge tra le più abbondanti dell'Italia
peninsulare, in contrasto con quello orientale, molto arido.
In tutta l'area volta al mar Tirreno i monti esercitano una
determinante azione di cattura delle correnti umide di origine
atlantica. Nella catena Costiera e nell'Aspromonte si toccano
e persino si possono superare i 2000 mm annui di precipitazioni
che, concentrandosi nell'inverno, fanno della Calabria la
regione con più intensa caduta nevosa dell'Italia meridionale.
Per contro tutta la fascia orientale, ionica, si colloca tra
i 600 e i 1000 mm annui, con valori anche più bassi nelle
aree pianeggianti, ad esempio nella piana di Sibari.
L'ambiente
naturale presenta situazioni di degrado anche molto gravi.
Anzitutto l'abbattimento selvaggio, attraverso i secoli, dei
boschi montani, dai quali la regione era fittamente ricoperta,
ha esposto i ripidi versanti, denudati dalle piogge, al dilavamento
franoso dei terreni con crescente facilità; in secondo luogo
la stessa secolare incuria nella regolamentazione dei corsi
d'acqua ha favorito l'impaludamento delle pianure alle loro
foci.
Di
recente, particolarmente tra gli anni Settanta e Ottanta,
si è avuto un vero e proprio assalto alle coste, in parte
legato a un turismo non controllato, in parte al crescente
spostamento della popolazione dalle zone interne a quelle
litoranee, che ha portato alla costruzione di abitazioni,
sovente abusive, su coste rocciose rimaste intatte per secoli,
dove per l'incombere delle montagne gli spazi adatti agli
insediamenti sono assolutamente esigui. Tra le poche zone
costiere protette vi è la riserva naturale del fiume Neto,
sullo Ionio, che conserva piante (giunchi, salici) e uccelli
tipici delle zone palustri. Maggiore attenzione è stata posta
alle aree montane interne. Un parco (ripartito con la Basilicata)
tutela il massiccio del Pollino; inoltre, sin dal 1968 è stato
istituito il parco nazionale della Calabria, che include gran
parte della Sila. |