Stretto
di Messina Per secoli frontiera naturale tra la Sicilia e
il continente, attualmente lo stretto di Messina costituisce,
grazie ai costanti collegamenti marittimi, un fattore determinante
di coesione tra gli opposti centri urbani di Villa San Giovanni
e Reggio Calabria, da un lato, e Messina, dall’altro, tanto
che essi possono essere considerati un’unica conurbazione.J
Le
attività legate alla pubblica amministrazione (dilatatesi
anche per la creazione, nel 1992, delle nuove province di
Crotone e di Vibo Valentia) e al commercio al minuto sono
gli ambiti del terziario che occupano più manodopera.
Grandi
speranze vengono riposte nel turismo, sia balneare sia montano
(non è mai veramente decollato quello legato alle pur rilevanti
testimonianze artistiche); l'attuale realtà è molto inferiore
tuttavia alle aspettative. L'apporto della Calabria al fatturato
turistico nazionale è poco più dell'1%; si segnala inoltre
la quasi totale assenza di turisti stranieri. Hanno comunque
un rilievo predominante le località balneari situate sul Tirreno
(tra cui, nella cosiddetta Riviera dei Cedri, Praia a Mare,
Diamante, Amantea e, più a sud, Tropea, presso capo Vaticano),
favorite dai più agevoli collegamenti con il resto d'Italia;
Gambarie nell'Aspromonte e Camigliatello Silano sulla Sila
(dove il centro principale è però San Giovanni in Fiore) hanno
anche una discreta attrezzatura per gli sport invernali.
Le
vie di comunicazione stradali e ferroviarie sono essenzialmente
costiere; poggiano sulla ferrovia per Napoli (con una linea
trasversale che tocca Cosenza e Catanzaro) e sull'autostrada
Napoli-Salerno-Reggio Calabria. Da Villa San Giovanni, presso
Reggio Calabria, partono le navi traghetto per i collegamenti
marittimi con la Sicilia. Infine la regione è servita dagli
aeroporti di Reggio Calabria e di Lamezia Terme-Sant'Eufemia. |