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Sono tanti i giocatori calabresi che hanno scritto pagine importanti nella storia del calcio italiano e mondiale: ben due sono campioni del mondo.
Una terra bella e calda come il sole, bagnata dal Tirreno e dallo Ionio, che pullula di sapori tradizioni e spiagge dorate: la Calabria è però terra del Sud e come tale, impregnata di calcio fino al midollo in ogni suo sperduto angolo. Ecco perché sono tanti, più di quelli che ci si immagina, i giocatori che hanno scritto la storia del calcio italiano ed intercontinentale, provenienti da questa meravigliosa terra. Su tutti ovviamente Rino Gattuso, che forse incarna al meglio la tempra dura e cocciuta di questa regione: di Corigliano Calabro, paese di 40 mila anime in provincia di Cosenza. Da lì è partito alla conquista del mondo: dalla diametralmente opposta Glasgow passando per Perugia e Salerno fino all’epopea rossonera, al Milan.
Soprattutto però, quella Coppa del Mondo del 2006, condivisa proprio con un altro calabrese doc: Vincenzo Iaquinta. Nato a Crotone, ha vissuto la classica carriera di chi non ha ricevuto nulla in regalo, gavetta pura e pedalare: come in tutto il suo percorso professionale, conquistandosi la Juventus ma soprattutto il Mondiale 2006 con merito e sudore, sempre da protagonista. Giocatore immensamente sfortunato, che ha praticamente smesso col calcio nel 2011, a soli 32 annI: da quel momento una serie incredibile di infortuni muscolari ne hanno impedito il ritorno a grandi livelli.
Fiore all’occhiello della Calabria è, appunto, Stefano Fiore: anche lui di Cosenza, ben 38 partite e 2 gol in Nazionale, esperienza di cui ha parlato fra le altre cose in una recente intervista. “È stato un momento e un periodo bellissimo, forse il più alto della mia carriera“, parlando dell’Europeo vissuto da titolare nel 2000, con un gol al Belgio padrone di casa, poi finito malamente in finale col golden gol di Trezeguet. E pensando a quella rete..: “C’erano i miei genitori in tribuna, che, per la prima volta, avevano preso l’aereo per venire a vedermi.; pensavo a quelle persone che in quel periodo mi erano vicine e soprattutto a chi mi conosceva fin da bambino, come il compagno di giochi e il compagno di scuola“.
La lista è però lunga: c’è Pancaro, nato a Cosenza, 19 presenze in Nazionale ed una Champions sfiorata col Milan nel 2005 nella pazzesca notte di Istanbul. Mark Iuliano, anch’egli nato a Cosenza ma come il terzino ex Lazio e Milan non ha mai giocato per i rossoblù: una vita alla Juve dove ha vinto quasi tutto, mancando la Champions persa in finale per ben 3 volte, collezionando come Pancaro 19 presenze in Nazionale ed 1 gol. Noto ai più per il leggendario scontro con Ronaldo.
Calabrese di Catanzaro è Massimo Mauro, che ha dato tre anni della sua vita alla propria città prima di giocare con 3 dei più grandi di tutti i tempi: Zico, Platini e Maradona, vincendo Scudetti ed Intercontinentale. E poi ancora Sculli di Locri, gli anni migliori fra Genoa e primo periodo alla Lazio o Ciccio Cozza di Cariati, bandiera della grande Reggina che a cavallo fra vecchio e nuovo millennio faceva la storia in Serie A.
Per finire, un altro calabrese che di questa storia vorrebbe e potrebbe farne parte. Domenico Berardi, classe ’94 di Cariati, carattere fumantino ma già tanti gol in Serie A. La convocazione di Conte arrivò lo scorso inverno, poi costretto per infortunio a lasciare Coverciano. Il futuro, anche della Calabria del pallone, è nella sua testa, prima ancora che nel suo magico sinistro.
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