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L’omaggio di Peppe Voltarelli all’antesignano del folk revival in Italia continua a riscuotere consensi e apprezzamenti nel tour di presentazioni e concerti che ha già toccato trenta città italiane, da Reggio Calabria a Trieste, da Roma a Milano, con numerose presenze nei palinsesti radiofonici e televisivi, come il recente passaggio negli studi Rai di Uno Mattina.
Appuntamenti che hanno avuto il merito di riportare al centro dell’attenzione un pezzo significativo della cultura calabrese e di esaltare la componente d’autore dell’opera di Otello Profazio che proprio quest’anno ha avuto una consacrazione con il Premio Tenco: un riconoscimento che premia anche l’impegno dell’editore Squilibri che a Profazio ha dedicato già tre volumi, oltre al cd-book Voltarelli canta Profazio, e che si appresta a ripubblicarne tutta la discografia al fine di evidenziarne l’importanza e il valore.
Fenomeno pressoché unico nel panorama italiano, Profazio iniziava la sua carriera artistica quando il Festival di Sanremo contava appena tre anni di vita, i dischi erano a 78 giri e la televisione non era ancora nata, innestando sull’esangue tronco della canzone italiana la fantasia visionaria delle storie e leggende del Sud, la grande poesia civile di Ignazio Buttitta e il fatalismo di contadini ed emigranti traditi dalla storia. Inevitabile l’incontro con Voltarelli, tra i più estrosi crooner di casa nostra ed espressione più rilevante della cosiddetta ‘onda calabra’, assunto a sua volta a vessillo di un meridionalismo al passo dei tempi. Questo suo ultimo lavoro discografico, in particolare, risponde all’intento di rivendicare con fierezza le proprie origini, senza lasciarsi tentare da fughe estetizzanti verso lidi lontani, e all’urgenza di denunciare la drammatica attualità di un’irrisolta ‘questione meridionale” senza mai cedere al lamento compassionevole o all’autocommiserazione pietosa.
Un progetto ambizioso che si è concretizzato nel CD-Book con il quale Squilibri ha inaugurato una nuova collana, Crinali, dedicata alla canzone d’autore.
Voltarelli canta Profazio si apre con un racconto dello stesso Voltarelli, include scritti di Domenico Ferraro –docente dell’università di Roma-Tor Vergata-, Laura Lombardi –docente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera-e Carlo Muratori –autore degli arrangiamenti-; è corredato dalle opere di Anna e Rosaria Corcione che, lavorando con la tecnica del décollage su materiali storici, hanno a loro volta reso omaggio a un altro calabrese d’eccezione, Mimmo Rotella; e si chiude con una spigolatura dei giudizi sull’opera di Profazio da parte meridionalisti di assoluto rilievo come Carlo Levi, Ignazio Buttitta e Saverio Strati.
Espressione simbolica di un patto generazionale, libro e cd agitano temi di grande importanza che meglio risalteranno per piazze e teatri quando la voce dell’uno prestata alle canzoni dell’altro e, non poche volte, le loro voci all’unisono animeranno la rappresentazione dolente e stralunata di un meridione eternamente eguale a se stesso, per cantare ancora, sul filo di un’amara ironia, le ferite sanguinolente della storia, il dramma dell’emigrazione, la desolazione di periferie abbandonate.
All’orizzonte molti altri appuntamenti che si annunciano numerosi anche in Calabria, oltre le date già fissate di Rossano (13 agosto), Martirano Antica (14), Acri (16) e Cleto (21).
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