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Da ieri tutte le sedi dei vigili del fuoco della Calabria sono cardioprotette. La Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco per la Calabria ha acquistato, grazie al contributo del Direttore Claudio de Angelis, ventuno AED (defibrillatore semiautomatico esterno) che sono stati consegnati ai comandi provinciali, i quali provvederanno ad installarli presso ogni sede operativa e ad integrazione della dotazione standard di alcuni mezzi di soccorso. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnato quotidianamente in interventi di soccorso tecnico urgente, annovera fra le competenze obbligatorie di ogni vigile del fuoco, quella di saper utilizzare un defibrillatore ed applicare correttamente le procedure di rianimazione cardiopolmonare.
L’arresto cardiorespiratorio è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati. Da statistiche pubblicate in Europa e Stati Uniti una persona su mille ne viene colpita Nel nostro paese la stima è di 60.000 persone l’anno; in media almeno il 25% (ossia 15.000), potrebbe essere salvato con l’uso di un defibrillatore. La possibilità di successo della defibrillazione diminuisce del 10% per ogni minuto trascorso dall’evento, in assenza di rianimazione cardiopolmonare effettuata da personale addestrato. Dopo i primi minuti i danni anossici celebrali diventano irreversibili provocando lesioni al cervello e quindi disabilità o morte. Proprio per questo i vigili del fuoco, grazie al loro addestramento, sono in grado di salvare molte vite proprio per la loro tempestività d’intervento contribuendo in maniera evidente alla capillarità del sistema PAD (public access defibrillaton), regolamentato da diverse leggi ed accordi nazionali con enti ed associazioni, che ha come scopo quello di ottimizzare il trattamento salvavita, per le vittime colpite da arresto cardiorespiratorio, per aumentarne le probabilità di sopravvivenza.
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