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Buona idea?
L’idea non è malaccio ma temo sia di difficile attuazione su larga scala. Il tema di fondo è sempre lo stesso, servizi e infrastrutture non all’altezza di un paese 2.0. Col mare non si va lontano, è meraviglioso ma è parte della vita, non è il tutto.
Esempio di inefficienza
Un esempio per farmi capire. Degli amici, una meravigliosa coppia di giovani di Bagaladi, vendono dell’ottimo miele. Glielo ordini, il corriere non va a ritirare il pacco a casa loro, o lo fa saltuariamente, sono obbligati a portarlo loro in sede. Un esempio, dei mille.
Perché insisto su questo argomento?
Perché quando si parla di turismo di ritorno si intende calabresi che nati in Calabria, emigrati, vogliono tornare nella loro terra natia. Ma ci si riferisce anche a chi figlio di calabresi, immagina un ritorno, che in effetti tale non è, nella terra dei genitori. In quest’ultimo caso, in parte nel primo, il confronto tra il luogo in cui abiti e la Calabria diventa impietoso. Io torno volentieri in Calabria, fino ad oggi da semplice turista, alla scoperta, riscoperta, delle meraviglie locali, mi piace tantissimo, ma veramente tanto, ammirare il passato, il presente, di borghi vivi e morti, conoscere persone, quante ce ne sono che ti raccontano storie bellissime, di quelle che Vito Teti ama chiamare di “restanza”, che io preferisco indicare come esempi di chi ama la propria terra e colà vuole affermarsi, senza avere l’aureola dell’eroe perché non è emigrato.
Io che vivo all’estero, sono un turista di ritorno?
Io, turista innamorato della Calabria, non vivo la realtà locale, io vengo a “prendermi” tutto ciò che di bello e buono ha questa regione. Personalmente mi includo nella lista dei turisti di ritorno, ho vissuto dei brevi periodi della mia vita in Calabria (grecanica), sono nipote di un nonno calabrese, di Santo Stefano d’Aspromonte, mi chiedo, è delle persone come me che si parla a proposito di questa forma speciali dei turismo?
Pensionati.
O piuttosto si vuole indicare chi decide di venire a vivere in Calabria per sempre, magari nel periodo della pensione? C’è una bella differenza tra queste due categorie di turisti di ritorno, nell’un e nell’altro caso oggi si parla di poche persone, cosi poche, casi eccezionali, che i mass media ne raccontano le vicende una per una.
Convincere migliaia di persone a venire, a tornare, in Calabria? Un altro paio di maniche.
Se invece il programma è di attrarre migliaia di emigranti di ritorno, la vedo difficile, ma non impossibile. Il tema è sempre lo stesso, servizi, servizi, servizi. Se decido di andare a vivere a Brancaleone, dov’è il più vicino ospedale? Domande come queste a bizzeffe. Se veramente si vuole fare qualcosa a proposito del cosiddetto turismo di ritorno, perché non chiedete a noi, potenziali nuovi cittadini calabresi, cosa ne pensiamo? Cosa desideriamo, cosa ci aspettiamo da questa meravigliosa regione?
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