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E’ sotto gli occhi di tutti la pesantissima situazione economica e sociale della nostra città, capitale mondiale del debito provocato dal PDL di Scopelliti e Arena, nella quale migliaia di lavoratori e di famiglie non ricevono da molti mesi gli stipendi indispensabili, semplicemente, per sopravvivere. Nessun lusso, niente di più del pane quotidiano (sic!).
Uno stato di cose che, scientemente, non viene valutato e considerato nella sua cruda realtà: aumenta vertiginosamente la povertà, aumentano i senzatetto e aumentano i cosiddetti invisibili, donne uomini in una condizione di totale indigenza. Insomma , una vera e propria macelleria sociale.
Ebbene, rispetto a questo tragico panorama sociale di Reggio Calabria, che colpisce principalmente i soggetti deboli della società, cosa hanno escogitato la Giunta regionale di Scopelliti e, conseguentemente, l’ATAM?
L’ATAM è l’azienda cittadina dei trasporti a capitale pubblico nelle mani del Comune di Reggio. Gli autobus dell’ATAM sono, evidentemente, utilizzati, in numero maggioritario, da persone che non hanno la possibilità di acquistare e/o mantenersi un proprio automezzo, da lavoratrici e lavoratori con redditi bassi, da anziani, da giovani e studenti, da disoccupati, da stranieri sfruttati e sottopagati in nero e da persone che risiedono nelle varia periferia urbana.
Gli utenti dell’ATAM sono, quindi, nella stragrande maggioranza dei casi, persone appartenenti alle fasce meno abbienti, più deboli e bisognose della società.
Ebbene, in questo momento di crisi economica che, soprattutto in Calabria, sta provocando la creazione di sacche di vera e propria povertà, la Giunta regionale di centrodestra guidata dal condottiero Giuseppe Scopelliti, con delibera n. 362 del 11.08.2011, ha deciso di aumentare, in tutta la Regione, l’importo del prezzo dei biglietti del trasporto pubblico locale su gomma e, contemporaneamente, di diminuire sensibilmente la durata del tempo di validità dello stesso biglietto. La suddetta decisione, che getta la maschera sull’insensibilità sociale di Scopelliti e del centrodestra, è stata rapidamente applicata dall’ATAM e ciò ha provocato un esorbitante aumento secco del 25%(proprio così, il venticinque per cento) delle tariffe, un vero e proprio salasso.
Infatti, l’ATAM ha rincarato il costo dei biglietti di corsa urbana che passa da 0,80 centesimi a 1 euro e, contestualmente, ha drasticamente diminuito il tempo di validità del biglietto in questione che passa da 90 minuti a 75 minuti.
Insomma, una nuova, pesante e inaccettabile tegola contro le famiglie e i cittadini che utilizzano gli autobus dell’ATAM: persone che, evidentemente, non sono ricchi possidenti o benestanti con parco macchine e servitù.
E’ indecente tentare di fare cassa con la povera gente e su essenziali e basilari servizi pubblici come il trasporto locale.
Il sostegno alle famiglie e agli strati più deboli della società, quindi, si concretizza, con operazioni immorali e ciniche. L’aumento del prezzo dei biglietti dell’ATAM rappresenta un’offesa e uno sfregio nei confronti di migliaia di reggini che, purtroppo, sono costretti a utilizzare i mezzi dell’ATAM per necessità. Ancora una volta Scopelliti e l’ATAM si comportano come dei moderni Robin Hood al contrario: rubano ai poveri per dare ai ricchi.
Tutto ciò è inaccettabile.
Pertanto, noi Comunisti Italiani chiediamo formalmente che l’ATAM provveda all’immediato ritiro del vergognoso provvedimento di aumento delle tariffe e siamo accanto alla stragrande maggioranza dei reggini, delusi ed esterrefatti dalle scelte classiste e anti-popolari effettuate dalla giunta Scopelliti.
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi
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