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L’Assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – si è detto molto soddisfatto per l’ultimo grande risultato raggiunto dal Dipartimento: con la nota n.8562 del 18 novembre scorso, infatti, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha trasmesso alla Gazzetta Ufficiale la richiesta di pubblicazione della proposta di disciplinare per l’ottenimento del riconoscimento Igp Olio di Calabria. “Si tratta di un risultato storico – ha affermato l’Assessore Trematerra – frutto dell’impegno di questo Dipartimento, dei produttori del Comitato di promozione, delle associazioni di categoria e delle province. La pubblicazione avviene dopo un iter lungo e complicato, nel quale tutte le parti in causa hanno svolto un ruolo fondamentale in nome della valorizzazione del grande patrimonio olivicolo calabrese. Il confronto avviato dal Dipartimento e dal Comitato di promozione ha consentito di superare le problematiche relative alle varietà, contribuendo in maniera fondamentale al superamento della questione della cultivar prevalente. Naturalmente è stato importantissimo il supporto del Mipaaf, in particolare del Dirigente Generale Gatto e della funzionaria Madotto, ai quali rivolgo un sentito ringraziamento. Così come mi preme ringraziare il Presidente del Comitato di promozione Massimino Magliocchi, per l’impegno profuso in questa direzione, per un percorso avviato oltre 10 anni fa. Nel disciplinare – ha specificato Trematerra – tutti i territori olivicoli regionali sono stati attenzioni, attraverso l’apertura a tutte le varietà rappresentative delle varie zone produttive calabresi. Superando così la questione critica legata ad una sola cultivar prevalente. Saranno difatti considerate prevalenti, dovranno cioè essere presenti negli oliveti da sole o congiuntamente, in misura non inferiore all’80% le seguenti cultivar: Carolea, Dolce di Rossano, Sinopolese, Grossa di Gerace, Tondina, Ottobratica, Grossa di Cassano, Tonda di Strongoli. Le altre cultivar di origine regionale, invece, che potranno essere presenti negli oliveti da sole o congiuntamente in misura massima del 20% sono: Nostrana Spezzanese, Santomauro, Dolce di Cerchiara, Tombarello, Ciciarello, Zinzifarica, Galatrese, Tonda di Filogaso, Tonda di Filadelfia, Borgese, Pennulara, Mafra, Dolce di Cerchiarao, Vraja, Agristigna, Corniola. Sarà ammessa infine la presenza negli oliveti, in virtù della loro funzione di impollinatori, di altre cultivar, in misura non superiore al 3%. “Finalmente – ha concluso Trematerra – riusciremo a dare un nome ed un cognome ad un prodotto del quale siamo i secondi produttori a livello nazionale. Si tratta di un intervento di buona amministrazione che però ritengo sia solo un punto di partenza per il processo di valorizzazione dell’olio extravergine di oliva calabrese di qualità. Il passaggio successivo alla pubblicazione sarà l’invio del disciplinare a Bruxelles, ed in attesa della valutazione finale della Commissione Europea, si potrà chiedere la protezione transitoria. Ora la palla passa ai produttori che dovranno saper sfruttare al meglio le opportunità offerte loro dal marchio di qualità”. g.m.
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