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“ A distanza di trent’anni dall’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie e dell’agente di scorta, nel massacro di via Carini a Palermo, abbiamo il dovere – dice il presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico – di non dimenticare quell’episodio di barbarie mafiosa e quel sacrificio che si è compiuto in nome di tutti coloro che lottano per una società migliore, liberata dal condizionamento e dalla protervia della mafia, una degenerazione sociale che frena ogni sviluppo e la crescita civile e democratica nel nostro paese.
Il generale Dalla Chiesa fu uomo delle istituzioni che seppe anteporre il senso e gli interessi dello Stato al di sopra di ogni cosa. La testimonianza della sua vita, ispirata ai grandi valori etici e al senso del dovere, che s’incarna nella storia dell’Arma dei carabinieri a cui egli apparteneva, deve essere illuminante per le nuove generazioni, per noi che lavoriamo nelle istituzioni e per tutti i cittadini impegnati nella lotta per estirpare quel male assoluto rappresentato dalla mafia.
Dalla Chiesa comprese la necessità di affiancare l’azione di assedio alla mafia all’educazione alla legalità ed al coinvolgimento dei giovani. In Calabria, regione dove vive la figlia Simona, che prima di essere eletta in Parlamento ha fatto parte del nostro Consiglio regionale, questa grande figura di carabiniere e di uomo dello Stato la sentiamo molto vicina a noi, la percepiamo come simbolo di speranza per un cambiamento che può esserci solo con l’unità dell’impegno e l’azione corale di tutta la società ”.
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