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“Per battere la ndrangheta e in particolare quella mentalità mafiosa che corrode il tessuto sociale della Calabria, impedendone ogni forma di crescita e di sviluppo, occorre immettere nel circuito democratico, nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione e nella vita di ogni giorno, di tutti i cittadini, il ‘vincolo della responsabilità e della legalità’.
Così, il presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico, intervenendo a Lamezia Terme, alla manifestazione ‘La Calabria oltre la mafia’, nell’ambito della Fiera del libro calabrese alla sua IV edizione. Talarico, ha partecipato ad un dibattito, moderato dal giornalista Domenico Nunnari, insieme al presidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro Peppino Ruberto e al presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme Francesco Muraca.
“La ndrangheta, come tutte le mafie – ha detto Talarico – è negazione della legalità. Per anni è stata sottovalutata, ed è cresciuta, fino a rappresentare l’ostacolo principale ad ogni forma di crescita civile e sociale, ed all’ampliamento ed allo sviluppo dell’economia e dell’imprenditoria sana.
Negli ultimi tempi, l’azione decisa ed encomiabile di magistratura e forze dell’ordine, ha consentito di raggiungere risultati mai raggiunti in passato nella lotta alla mafia. Deve essere obiettivo e impegno, principalmente, di tutti i calabresi, ritrovarsi a fianco di chi opera, con sacrifici e rischi personali nella lotta contro questo male che indebolisce anche l’immagine della nostra terra.
Il vincolo della responsabilità e della legalità, è un dovere di tutti, ogni giorno, in tutte le nostre azioni. Come è un dovere l’efficienza nella pubblica amministrazione e in tutte quelle situazioni in cui vanno riconosciuti i diritti dei cittadini. E’ una sfida non facile – ha detto Talarico – ma è su questo terreno che dobbiamo vincere.
La Calabria ha bisogno di liberare energie e risorse, di costruire reti di collegamento tra le sue eccellenze, il sistema universitario e i centri della ricerca, e di puntare ad un ricambio generazionale a tutti i livelli, perché i giovani rappresentano il capitale umano più prezioso e meglio spendibile per lavorare in direzione di una rifondazione dei valori civili e democratici, riscoprire l’etica e ridare valore al bene comune”.
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