Talarico agli studenti per l’apertura dell’anno scolastico: “Porte aperte in Consiglio, con voi cambieremo la Calabria”

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All’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, desidero porgere un augurio sincero di buon lavoro a tutti gli studenti calabresi, agli insegnanti e al personale impegnato nel mondo della scuola, con la convinzione che proprio dal complesso sistema socio-educativo-formativo, e principalmente dalle nuove generazioni, verrà la spinta determinante per il cambiamento vero della Calabria e per l’eliminazione di tutte le resistenze che ambienti sociali perversi, interni alla nostra regione, e forti pregiudizi esterni, oppongono al mutamento sociale, civile ed economico che vogliamo, radicale e definitivo.

Sappiamo, come la storia ci insegna, che ai calabresi occorre un supplemento d’impegno, uno sforzo maggiore, per conquistare spazi e diritti che altrove sono normali, e ciò a volte genera un fenomeno che accentua il senso dell’isolamento, della debolezza e del tutto che diventa difficile,  se non impossibile.

Ma avvertiamo, pur nel momento di crisi attuale della società italiana e in particolare del nostro meridione e della nostra Calabria, che una nuova stagione può aprirsi, se tutti insieme, con intelligenza, spirito di riconciliazione e attenzione al bene comune – soprattutto da parte di chi sta in politica – ci mettiamo in marcia per lavorare, avendo in mente un solo preciso dovere, quello di badare al buon esito delle cose.

Il Consiglio regionale, in questa legislatura, ha deciso di aprire le porte del “Palazzo” agli studenti calabresi. Vi aspettiamo a Palazzo Campanella, da tutta la Calabria, per salutarvi con gioia, per uno scambio di esperienze, per ascoltarvi e, per imparare anche da voi che, con genuinità autentica,  rappresentate le risorse umane più preziose per il futuro della Calabria, la nostra regione che amiamo.

La scuola e la cultura, sono portatrici di valori che la nostra società calabrese deve saper assimilare, e di cui noi tutti abbiamo profondamente bisogno, per superare i travagli che affliggono questo territorio e che sono di natura economica, legati al mancato sviluppo, alla scarsa occupazione, alle difficoltà per i giovani, ma soprattutto risentono del fenomeno mafioso, che è un malessere che ha tante radici ed espressioni.  La mafia, a volte,  è anche figlia di culture negative e di mentalità che dobbiamo combattere con ogni mezzo.

A questa cultura di negazione, dobbiamo contrapporre la cultura dell’organizzazione, dell’efficienza, del dialogo, dell’ottimizzazione delle risorse. Non è facile, perché ogni sfida, in Calabria, risente della presenza di fattori frenanti e di ritardi assai gravi, in parte derivanti da disattenzioni del passato, e principalmente dagli scarsi o errati investimenti proprio nella scuola, nell’istruzione e nella formazione. Tuttavia, ritengo che esistano le premesse per rispondere positivamente alle sfide che sono davanti a noi e per disegnare il nostro futuro.

Ritengo che proprio nel quarantesimo anno dall’istituzione della Regione, una novità fondamentale vada colta nel suo significato di vero cambiamento e riguarda l’impegno comune delle maggiori istituzioni della Calabria, Consiglio e Giunta, che insieme collaborano, sinergicamente, al nuovo corso dell’azione politica regionale, con una passione rivolta essenzialmente al raggiungimento dell’efficacia dei risultati e della qualità delle azioni.

La scuola, all’interno di una generale azione protesa allo sviluppo ed alla modernizzazione della Calabria, diventa fattore trainante del processo evolutivo ed è con questo spirito che auguro sinceramente, a tutto il mondo scolastico calabrese, di poter operare per contribuire al raggiungimento dei traguardi che possono essere raggiunti solo con un forte cambiamento di mentalità generale e con il contributo costituito dalla ricchezza e dalla fertilità delle nuove generazioni.

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Author: Cristina

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