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“Lo studio dell’Agenas, pubblicato ieri in esclusiva dal quotidiano Libero, ci offre uno spaccato significativo della sanità in Italia ed in Calabria”. Lo dichiara la vicepresidente della Regione Antonella Stasi.
“Agenas, ogni anno, per conto del Ministero della Salute, raccoglie ed elabora i dati presenti nelle schede di dimissione ospedaliera (Sdo) che l’ospedale compila per le dimissioni di ogni paziente ricoverato. Da tutte le schede vengono calcolati gli indici di rischio con cui il ministero della Sanità tiene sotto controllo le performance dei vari nosocomi, circa 1200, tra pubblici e privati”.
“Tra i dati pubblicati da Libero, ben 3 strutture della nostra regione sono ai primi posti, tra i migliori ospedali italiani”.
“Ieri, leggendo il verbale del Tavolo Massicci, abbiamo espresso soddisfazione per gli ottimi risultati ottenuti sul piano contabile e per la gestione oculata, sottolineando comunque che le difficoltà ci sono e stiamo lavorando incessantemente per eliminarle, mentre alcuni si affannano a dimostrare il contrario”.
“La lettura dello studio dell’Agenas – aggiunge la vicepresidente Stasi – oggi ci illustra una sanità in Calabria fatta anche di strutture virtuose di cui andare fieri, ed una sanità che non é agli ultimi posti in Italia. Rispetto a 45 indicatori valutati, Libero ne illustra 5, evidenziando i migliori ed i peggiori 50 ospedali per gli indicatori selezionati”.
“La Calabria, in questa prima parte di pubblicazione fatta da Libero, come dicevamo, viene rappresentata da 3 strutture presenti ai primi dieci posti nei 5 settori presi in esame (ictus, frattura del femore, infarto miocardico acuto, bypass all’aorta ed infine la colecistectomia) e, cosa ancora più importante, non compare tra gli ospedali peggiori, sempre dei settori esaminati in questa prima parte dell’inchiesta”.
Troviamo infatti tra i primi dieci, per la cura dell’infarto lo “Jazzolino” di Vibo Valentia; relativamente all’ictus al terzo posto la casa di cura “Cascini” di Belvedere marittimo. Ed ancora al terzo posto per il bypass all’aorta il “Sant’Anna” di Catanzaro. Mentre nessuna struttura calabrese risulta essere presente nei peggiori 50. Si tratta certamente di dati positivi, che evidenziano, quindi, come anche in Calabria vi sono centri di eccellenza”.
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