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< riceviamo e pubblichiamo >
Il detto prevenire è meglio che curare la dice lunga sulla saggezza popolare in materia di prevenzione.
Non è sempre possibile prevedere puntualmente un evento, ma prepararsi all’eventualità riduce notevolmente le cause negative. Nel nostro caso si parla di un progetto di prevenzione, quello sulla sicurezza stradale in un quartiere che versa in uno stato di abbandono rinomato, Arghillà.
La bene amata raccolta firme permette ai cittadini di farsi sentire, utilizzando tale mezzo democratico si ha la possibilità di far entrare la problematica in consiglio comunale che deve da statuto rispettare l’onere di discuterne entro 2 mesi ed agire qualora se ne ritenga appropriato, ma è molto raro il non intervenire in problematiche cosi accentuate. Quest’oggi tale petizione è stata consegnata presso la segreteria generale di Palazzo San Giorgio, ove le circa 600 firme(l’obiettivo minimo era di 500 adesioni) sono state verificate e convalidate dagli addetti ai lavori.
Noi, 3 giovani studenti dell’università “Mediterranea di Reggio Calabria” abitanti del quartiere, abbiamo sfruttato la possibilità data dallo statuto dell’amministrazione comunale reggina ed abbiamo presentato una petizione sulla sicurezza stradaleche con molto piacere è stata accolta con successo nella zona, infatti gli abitanti del quartiere vi hanno partecipato attivamentepermettendoci di raggiungere grandi numeri(le già citate circa 600 firme) in poco tempo(circa 10 giorni).D’altronde i punti della petizione sono molto importanti, e non vi si poteva rimanere indifferenti; cogliamo l’occasione per riproporli:
Il grave stato di dissesto cui versa l’arteria principale d’accesso al quartiere “via Antonino Scopelliti” ,che in seguito ai nubifragi primaverili(esattamente 1 marzo) è per metà impraticabile per una carreggiata, ne consegue che nella sola carreggiata praticabile persiste il doppio senso di circolazione, il che è gravemente pericoloso sia poiché la visibilità di percorrenza è precaria sia poiché la carreggiata non è stata progettata a tale utilizzo.
La mancanza dei dissuasori di velocità lungo gli attraversamenti pedonali ed in particolari punti critici del quartiere, che rendono precaria la sicurezza di pedoni e mezzi.
Dei 2 punti principali sono stati fatti studi approfonditi, grazie anche alla collaborazione di alcuni nostri professori universitari, e non avendo tralasciato nulla al caso siamo pronti ad istituire un tavolo tecnico con chi di competenza per poter collaborare sfruttando ad esempio le nostre conoscenze in materia.
Non ci resta dunque che aspettare il corso degli eventi che si susseguiranno da qui in avanti e che speriamo porteranno al più presto alla risoluzione di questa problematica.
Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno collaborato a questo significativo successo, dagli abitanti della popolosa zona alle associazioni facenti parte del “Coordinamento di Quartiere”.
Sebastiano Cutrupi, Carmelo Idone, Fabio Pilò
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