Questo post é stato letto 23100 volte!
Ordine del giorno sulle condizioni occupazionali e di vita dei lavoratori migranti nella Piana di Gioia Tauro.
Il Consiglio provinciale di Reggio Calabria
Premesso che:
- Nella Piana di Gioia Tauro, a quasi un anno di distanza dai gravissimi fatti del 7, 8, 9, gennaio 2010 che hanno coinvolto centinaia di lavoratori stagionali africani, circa 600 immigrati domiciliano da ottobre tra i comuni di Rosarno, Rizziconi, San Ferdinando e Gioia Tauro e sono attualmente impiegati nella raccolta degli agrumi;
- Nel territorio della Piana si è costituita una rete di associazioni che ha avviato un monitoraggio sulla condizione degli immigrati al fine di tutelarne i diritti di cittadinanza e favorirne l’accesso ai servizi legali e sanitari;
- Dai primi dati del suddetto monitoraggio, è emerso che i migranti impiegati nella raccolta stagionale degli agrumi sarebbero in maggioranza cittadini richiedenti la protezione internazionale, perché provenienti dai Paesi dell’area sub-sahariana con gravissime crisi e conflitti interni che minano le libertà individuali e mettono a rischio l’incolumità fisica, rendendone impossibile il ritorno in patria;
- Esistono precise norme nazionali e internazionali a tutela di cittadini con problematiche di questa natura che il nostro Paese è chiamato a rispettare ed applicare;
- La condizione abitativa e l’accesso ai diritti di base come la sanità e l’istruzione, l’acqua e l’igiene sanitaria dei lavoratori stagionali nella Piana si confermano anche quest’anno gravemente compromessi;
- L’assenza di una programmazione complessiva di intervento di inclusione sociale e garanzie dei diritti di cittadinanza per questa porzione di popolazione, di fatto indispensabile per l’economia della Piana, la cui presenza viene ridotta ad un problema di ordine pubblico, determina una condizione di emergenza permanente difficilmente risolvibile;
- Allo stesso tempo esistono nella Piana di Gioia Tauro diverse esperienze nate dal basso, nelle quali solidarietà e tutela hanno permesso la costruzione di interessanti esperimenti di inclusione e serena convivenza che andrebbero meglio valorizzate;
- Il tavolo istituito presso la Prefettura di Reggio Calabria per affrontare il problema fin qui descritto necessita della presenza, tra gli altri, degli enti locali interessati, delle associazioni presenti sul territorio che ne fanno richiesta, di rappresentanti delle comunità migranti;
- Esistono precise norme di legge a tutela del diritto al soggiorno e risorse specifiche per programmare l’accoglienza anche con il necessario contributo delle associazioni datoriali che usufruiscono di manodopera immigrata.
Tutto ciò premesso
Il Consiglio provinciale di Reggio Calabria impegna il Presidente e la Giunta a:
- Formalizzare la richiesta al Prefetto di Reggio Calabria affinché al tavolo tecnico di recente istituzione vi sia la presenza degli enti locali e delle associazioni impegnate sulle suddette problematiche, al fine di programmare un intervento complessivo che tuteli i diritti di cittadinanza, favorendo la fuoriuscita dei migranti dall’invisibilità sociale, anche alla luce delle vigenti norme internazionali;
- Creare tavoli di confronto con i sindaci della Piana al fine di individuare il patrimonio abitativo dismesso e/o confiscato da destinare all’emergenza abitativa dei lavoratori stagionali con il contributo delle associazioni datoriali agricole;
- Favorire infrastrutture a garanzia dei diritti sociali e sindacali dei lavoratori agricoli della Piana e strumenti pubblici per l’intermediazione della domanda e offerta abitativa.
I consiglieri provinciali
Omar Minniti (Prc)
Giuseppe Mazzaferro (Pdci)
Giovanni Nucera (Sel)
Giovanni Barone (Gruppo Misto)
Bernardo Russo (I socialisti)
Questo post é stato letto 23100 volte!