Reto No-Ponte, anche la Corte dei Conti boccia il Ponte sullo Stretto

Questo post é stato letto 23900 volte!

Ecco un sondaggio in merito>>>

La Corte dei Conti, lo scorso dicembre, ha confermato alcune delle tesi sostenute dal Movimento No Ponte in questi anni: l’incongruenza dei dati economici, una stima disinvolta dei traffici nello Stretto che dovrebbero giustificare l’operazione del project finance, l’azzardo ingegneristico che penserebbe ad una campata unica di quasi il 40% più lunga della maggiore mai realizzata, il devastante impatto ambientale. Insomma, una stroncatura su tanti fronti che meriterebbe una seria messa in discussione di tutta l’operazione Ponte. La reazione dell’Amministratore Delegato della Stretto di Messina Ciucci è stata quella di rassicurare sul prosieguo di questo grande bluff. Tutto questo avviene mentre le vere priorità del territorio, quelle manifestate in piazza il 19 dicembre a Villa San Giovanni, rimangono ancora disattese ed inascoltate. Gli sfollati di Giampilieri continuano a scendere in piazza per protestare non avendo ancora ricevuto garanzie sulla messa in sicurezza del paese. A Saline si ritorna a parlare di centrale a carbone. Le strade, le montagne ed i mari, nei territori di Calabria e Sicilia, continuano a rimanere nel peggiore degli abbandoni, in mano al devastante sfruttamento.

Ribadiamo che in periodo di crisi e di risorse scarse, si dovrebbero scegliere le priorità.

Perciò, la Rete esprime la propria solidarietà ed adesione al fianco del movimento No Tav. Ancora una volta dalla Valle di Susa ci arriva un messaggio forte e chiaro: soltanto attraverso la mobilitazione popolare si può impedire la svendita dei nostri territori, ci si può opporre a quel modello di sviluppo che ci vogliono imporre, fatto di grandi opere e devastazioni ambientali.
In questi anni abbiamo visto come il Ponte sullo Stretto, la Tav, il Mose, gli inceneritori, i rigassificatori e tutte le opere inutili che vogliono imporci, sono solo delle “mucche da mungere”, buone a trasferire i soldi pubblici nelle tasche delle solite lobbies. È la comune opposizione a questa logica perversa che fa di tutte queste lotte una sola lotta. Franco Nisticò, prima di lasciarci quel maledetto 19 dicembre, ha urlato dal palco: “Solo la lotta porta risultati!”. Oggi i No Tav ne sono l’esempio.
Questo Governo ha scelto di concentrare tutte le risorse a disposizione nel 2009 in 6/7 grandi opere. È evidente, perciò, la volontà di premiare operazioni in favore di pochi grandi contractor, sulle quali è possibile costruire grande attrattiva mediatica, piuttosto che investire in opere ad alta utilità sociale ed economia diffusa come. Niente di più facile, adesso, che riversino i soldi a disposizione nella ri-progettazione del Ponte, magari dando in obolo qualche opera compensativa a Messina. Tanto per loro l’importante non è finire. L’importante é continuare.

Anche noi continueremo, con il nostro impegno, a chiedere che siano le vere priorità quelle realizzate.

Il prossimo incontro della Rete No Ponte si terrà a Villa San Giovanni, presso la sala parrocchiale della Chiesa di SS Cosma e Damiano di Acciarello, martedì 26 gennaio alle ore 19,00.

Ufficio stampa Rete No Ponte

Tiziana Barillà

Questo post é stato letto 23900 volte!

Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *