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Tre camion di rifiuti sequestrati per sospetta radioattività, è questa l’ultima novità che arriva dalla discarica di Pianopoli.
La Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” si domanda cosa ne pensano, di tutta questa vicenda, i diretti responsabili che hanno autorizzato l’impianto per rifiuti speciali consentendo lo scarico anche di RSU e quindi la miscelazione di rifiuti di vario genere.
Cosa ne pensano, ancora, gli amministratori locali, i politici sia di destra che di sinistra, cosi fiduciosi nell’operato della Eco inerti da credere che quell’impianto non arrechi danni al territorio, semmai lo arricchisce con nuovi posti di lavoro.
Noi della Rdt, il 2 gennaio, eravamo lì a Pianopoli per bloccare la discarica ed i camion provenienti da tutta Italia. Ricordiamo che il Sindaco non si è fatto trovare nel suo ufficio, per incontrarci, con la scusa di un funerale e che nessun politico, dopo la nostra occupazione, si è preoccupato di dire qualcosa. Avevamo ragione, dunque, quando simbolicamente consegnammo al sindaco una ordinanza di chiusura della discarica fatta da noi ambientalisti “in nome del popolo inquinato”.
Ora i fatti ci danno ragione e ribadiamo ancora una volta che quella discarica, insieme a quelle del Bucita a Rossano, di Castrolibero, di Scalea e di Crotone, vanno chiuse immediatamente ed urge invece avviare una seria raccolta differenziata porta a porta, da affidare a cooperative di giovani disoccupati ed avviare un piano per impianti di riciclerie.
Il tutto, in un contesto nazionale infetto da un grave vuoto legislativo. Il sistema informatico del Sistri, infatti, non è ancora in funzione, mentre le vecchie sanzioni sono già state cancellate. In altre parole, siamo in assenza di strumenti di difesa per combattere i reati sui rifiuti, come denunciato in questi giorni da Gianfranco Amendola, procuratore capo di Civitavecchia e riferimento del diritto ambientale italiano.
A prescindere dalle parole, il danno a Pianopoli ormai è fatto, a nulla sono servite le denunce, le proteste, i sequestri, in quella discarica continuano a verificarsi gravi anomalie e, mentre aspettiamo le analisi sui rifiuti sospetti, la fossa è ancora lì, a farsi carico del fallimento dell’intero sistema di smaltimento dei rifiuti calabresi, mentre i passi in avanti verso una soluzione, anche alla luce delle lezioni sulla Strategia Rifiuti Zero che ci ha dato il prof. Paul Connett negli incontri di gennaio, non interessano a nessuno.
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