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L’assessore all’agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – a seguito della sentenza del TAR Calabria, depositata in data 22 novembre, relativa ai ricorsi per le misure 121 e 123 del Piano di Sviluppo Rurale della Calabria, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Come noto questa amministrazione aveva provveduto alla revoca, in autotutela, dei bandi relativi alle misure suddette in quanto ritenute affette da importanti ed invalidanti vizi procedurali. E’ significativo, sul punto, aldilà degli approfondimenti giuridici del caso, evidenziare come a fronte del citato provvedimento di revoca, che ha interessato circa 7.000 utenti, siano pervenuti solo 2 ricorsi: 1 sulla misura 121 ed 1 sulla misura 123. Significativo è anche evidenziare come il ricorrente sulla misura 121, fosse posizionato ben oltre la cinquecentesima posizione di una graduatoria che potrebbe finanziare circa 40 beneficiari (ovviamente in ordine di classifica). L’esigenza di procedere alla revoca dei bandi – aggiunge Trematerra – nasceva dalla consapevolezza, ben nota agli agricoltori ed alle associazioni categoria, che il bando di cui trattasi, per come concepito e gestito, presentava molteplici problematiche. Non ultimo, e questo non è certo ascrivibile a questa amministrazione regionale, il fatto che, emanato nel 2008, fosse ancora senza esiti nell’ottobre 2010. Il motivo era la totale impraticabilità degli atti e dell’organizzazione prevista. La generale consapevolezza di ciò è dimostrato, giova ricordarlo, dalla presenza di solo 2 ricorsi, uno per misura. Successivamente al provvedimento di revoca, si è emanato un nuovo bando, pubblicato il 4 febbraio 2011, che è giunto a graduatoria definitiva già il 14 novembre per la misura 123 (e verrà in parte pagato ai beneficiari entro dicembre), mentre per la misura 121 il cronoprogramma prevede la pubblicazione della graduatoria definitiva, come a tutti noto, per il 22 dicembre. Tanto per dimostrare che è assolutamente possibile fare un bando che sia espletabile e valutabile in tempi certi e ragionevoli. Cosa praticamente impossibile con i bandi proposti a revoca, come chiaramente emerge dagli atti documentali ufficiali. Ora intervengono le sentenze del TAR. Sulla misura 123, viene totalmente respinta la fondatezza del ricorso e confermata la bontà dell’azione amministrativa regionale. E questo consente di poter pubblicare la graduatoria definitiva entro pochissimi giorni. Sulla misura 121, contrariamente a quanto asserito dallo stesso TAR il 4 aprile 2011, nel giudizio che è stato chiamato a dare circa la l’istanza di sospensione del provvedimento di revoca, la stessa veniva rigettata precisando che “il provvedimento (di revoca) appare immune da vizi dedotti in ricorso”, lasciando presagire la correttezza dell’azione amministrativa regionale e inducendo l’amministrazione a proseguire il percorso già avviato, invece poi, nel successivo giudizio, il TAR cambia rotta improvvisamente, arrivando ad una sentenza singolare nella quale si dice la soluzione adottata non va più bene e bisogna tornare indietro. Va doverosamente segnalato, inoltre, che nella stessa sentenza al ricorrente non vengono neanche riconosciuti danni ed in più pagherà le proprie spese legali. Come dire, ha vinto una stretta di mano. Fortunatamente l’amministrazione, con spirito cautelativo e di buon senso che hanno sempre caratterizzato la propria azione, nelle more della sentenza definitiva, ha provveduto ad accantonare le somme necessarie per i bandi 2008-2009 e, ancora, ad avviare comunque a conclusione gli iter di esame dei relativi ricorsi. Questo per dire agli agricoltori calabresi, che gli effetti della sentenza non allungheranno più di 1-2 mesi le loro legittime aspettative, e non ci saranno negativi né sulla spesa né sulle erogazioni al comparto. Ci sarebbe tanta voglia di ricorrere efficacemente punto su punto al Consiglio di Stato. Ma – sottolinea l’assessore Michele Trematerra – questo verrà fatto solo se tale condotta non comporterà il rischio di un rallentamento o del fermo delle procedure, in attesa della certa sentenza. Oggi la Calabria e l’agricoltura calabrese non possono permettersi ulteriori ritardi. Deve prevalere il senso di responsabilità allo scopo di consentire di porre fine all’interminabile attesa, certamente non imputabile a questa amministrazione regionale, cui le aziende agricole calabresi sono state sottoposte per l’ammodernamento delle proprie strutture ed il ripristino delle migliori condizioni di competitività. In quest’ottica, le scelte che saranno fatte avranno come unico obiettivo proprio quello di porre nell’immediatezza le aziende agricole calabresi in condizioni di ricevere i finanziamenti attesi ed operare quindi con maggiore tranquillità. Gli agricoltori calabresi possono stare tranquilli che questo obiettivo, nonostante tutto, verrà raggiunto. I risultati del Comitato di Sorveglianza conclusosi il 25 novembre scorso, che ha evidenziato i notevoli risultati conseguiti dal punto di vista dell’organizzazione e della gestione dei Fondi Comunitari, la perfetta sintonia della spesa con i programmi e con gli obiettivi dichiarati, ne sono la garanzia”.
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