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“Da subito, e prima ancora del potenziamento annunciato della linea ferroviaria Salerno – Reggio Calabria, si potrebbe ridurre di più di un’ora la durata del viaggio dei treni Eurostar dalla Calabria a Roma e viceversa, se Trenitalia non avesse gli atteggiamenti discriminatori che ricordano, in qualche modo, quei proprietari di case del Nord Italia che negli anni Cinquanta e Sessanta non affittavano a meridionali”. La denuncia-provocazione è del presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico.
“Già da domani – dice il presidente del Consiglio calabrese – si potrebbe viaggiare con i treni Eurostar da Reggio a Roma in poco più di cinque ore, da Lamezia in meno di quattro e da Paola in tre ore e mezzo. Sarebbe solo sufficiente che per la Calabria non si utilizzassero, come invece accade, treni Eurostar di vecchia generazione, obsoleti, maleodoranti e tecnologicamente inadeguati a transitare sulla linea veloce Napoli – Roma.
Alla stazione di Napoli, dove gli Eurostar della Calabria prendono mestamente la via del vecchio tracciato ferroviario, e non quella dell’alta velocità, si consuma questo atto fortemente discriminatorio nei confronti non solo della Calabria, ma anche della Basilicata, della Puglia e naturalmente della Sicilia.
Non ci sono solo i tagli dei treni notturni a lunga percorrenza e altre questioni, intorno alle quali si sta creando una grande mobilitazione che coinvolge tutte le regioni meridionali e anche enti locali del Nord, come la giunta comunale di Milano – dice ancora Talarico – ma c’è da correggere immediatamente l’atteggiamento, non più tollerabile, di aziende pubbliche, come il gruppo Ferrovie dello Stato, che decidono cosa vale la pena fare o non fare nel Sud, perdendo di vista missione e doveri propri di concessionarie di servizi pubblici e ignorando i diritti costituzionali più elementari dei cittadini.
Nei prossimi giorni, il presidente della Giunta regionale Scopelliti, insieme ad una delegazione di parlamentari, in rappresentanza di tutti gli eletti della Calabria in Parlamento, incontrerà il ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, per affrontare le questioni del trasporto ferroviario in Calabria e dei collegamenti con il Nord del paese.
Questa rappresentanza unitaria, è un segnale forte della politica calabrese. Sulle grandi questioni del nostro futuro e dello sviluppo della Calabria, dovremo essere sempre più coesi e uniti. La crisi economica globale, che ha i suoi riflessi negativi nel nostro paese e che sono ancora più nocivi per il Sud, non ci consente divisioni o distrazioni. Occorre unire tutte le forze democratiche e fare sistema.
La stessa mozione, sui disservizi e le discriminazioni di Trenitalia, che fu approvata in Consiglio regionale all’unanimità e inviata al presidente della Repubblica, ai presidenti dei Consigli regionali interessati e al presidente delle Camera Gianfranco Fini che ci ha risposto e avviato il percorso parlamentare da noi richiesto, dimostra quanto sia necessaria e produttiva l’unità d’intenti intorno alle grandi questioni. Ai presidenti delle Camere, abbiamo sollecitato l’apertura di un’inchiesta sulla gestione di Trenitalia, un’azienda che ha concentrato tutte le sue risorse e gli investimenti esclusivamente sul progetto di un’Alta Velocità che finisce a Napoli e spezza l’Italia in due. A sud di Napoli, proprio a causa di queste strategie penalizzanti per il Sud, gli standard di qualità sono da anni in caduta libera.
C’è stato un abbandono dei servizi, compreso quello merci, vitale per l’economia meridionale, e va in particolare accertato se l’abbassamento degli standard di qualità, scaduti sotto la soglia del servizio pessimo, con materiale impresentabile e che offende la dignità dei viaggiatori, non rappresenti una strategia mirante a scoraggiare gli utenti a viaggiare in treno, per poi giustificare, con il calo dei viaggiatori, il depotenziamento dei servizi offerti. Le Ferrovie hanno smesso di fare investimenti al Sud, come mai era accaduto in passato, anche in periodi economicamente critici.
Non si tratta di dettagli o di cose di poco conto di fronte ai problemi ancora più grandi. Questa visione di due Italie, dove in una parte del paese si realizza e nell’altra si demolisce, va corretta e non può essere più sopportata. Servono risposte chiare e iniziative forti, insieme al massimo dell’unità. Il Consiglio regionale persegue questa strada dell’unità sulle cose da fare per il bene della nostra regione, lavorando in sinergia con la Giunta e con un dialogo costante tra tutti i gruppi. Intorno a questa visione delle cose da fare e dei risultati da raggiungere, cercheremo di coinvolgere sempre più tutte le forze sociali, culturali e le rappresentanze civili della Calabria. Serve accendere il motore per mettere in moto un circolo virtuoso e c’è bisogno dell’apporto di tutti”.
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