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“Cartelle ingiuste, buchi di bilancio e debiti. I consorzi di bonifica fanno ancora discutere in Calabria, richiamando la necessità di intervenire urgentemente da parte del legislatore regionale.
Il recente caso del Consorzio bacini dello jonio e la conseguente iniziativa partita dal sindaco di Amendolara e condivisa dai sindaci di Roseto Capo Spulico, Albidona, Trebisacce, Montegiordano, Canna ed Alessandria del Carretto, tesa a far sospendere il pagamento delle cartelle consortili giudicate vessatorie ed ingiustificate, è emblematico di una situazione che non può essere più presa sotto gamba.
Peraltro quest’ultima protesta si aggiunge ad altre iniziative spontanee che hanno visto protagonisti in questi anni altri comuni calabresi. Penso a quello di Bisignano, dove da tempo cittadini ed istituzioni si battono per una riforma del sistema di contribuzione ai consorzi di bonifica.
In verità, sulla questione del contributo dovuto dai proprietari di fondi ricadenti nel perimetro dei consorzi di bonifica il gruppo regionale di Idv è intervenuto depositando una proposta di legge che mira a modificare la legge regionale 11 del 2003, al fine di creare un nesso tra corresponsione del tributo e fruizione di servizi effettivi resi dall’ente consortile.
E tuttavia, considerato che in più parti si sono costituiti comitati di cittadini per chiedere che i terreni su cui non si fanno opere di bonifica vengano esclusi dal pagamento del tributo e tenendo conto anche dell’inerzia del Consiglio regionale, che, a distanza di due mesi ancora non ha nemmeno iniziato l’esame della nostra proposta di legge, sarebbe opportuno che nei prossimi giorni partisse una raccolta di firme su una proposta di legge di iniziativa popolare per riformare l’attuale legislazione in materia che impone balzelli anche su terreni asciutti e mai interessati da opere di bonifica.
Deve passare questo principio insomma: il pagamento dei contributi consortili deve essere subordinato alla fruizione del beneficio fondiario, che si ha a seguito di effettiva e tangibile attività di bonifica sui fondi ricadenti nel perimetro dei consorzi.
Contestualmente, anche alla luce delle notizie che giungono dal Consorzio Sibari – Crati in liquidazione, che avrebbe accumulato in questi anni debiti per decine e decine di milioni di euro, è necessario che il Consiglio incominci ad occuparsi seriamente di questi enti.
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