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L’assessore regionale al lavoro, Francescantonio Stillitani, ha illustrato, ieri nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede del dipartimento in via Lucrezia della Valle, la graduatoria dei nuovi centri di aggregazione per anziani ammissibili a finanziamento da istituire in cento Comuni calabresi.
All’incontro con i giornalisti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – era presente anche il responsabile del procedimento Vincenzo Caserta.
Prima dell’inizio della conferenza c’è stato uno scambio di auguri con i diversabili del centro “Prisma” di San Sostene, che hanno realizzato gli addobbi per l’albero di Natale allestito nell’atrio della segreteria dell’assessorato.
L’impegno di spesa per la realizzazione dei centri di aggregazione diurna è di 5 milioni di euro. Il contributo per ogni struttura è di 50 mila euro, pari all’80% del costo totale dei lavori. In totale sono 50 quelli ammessi a finanziamento più altri 63 per i quali sono ancora necessari ulteriori chiarimenti tecnici per l’espletamento della pratica. Per la realizzazione dei nuovi centri di aggregazione ci sono sei mesi di tempo dalla data di concessione del contributo pubblico.
“Siamo arrivati – ha dichiarato Stillitani – alla conclusione di un percorso avviato per migliorare i servizi di assistenza degli anziani, di sostegno alla loro autonomia e di valorizzazione delle loro capacità, promuovendone il loro ruolo attivo all’interno delle comunità. In Calabria – ha specificato l’esponente della Giunta regionale – gli anziani residenti sono il 18% della popolazione e in maggioranza donne (56.4%). Nel quinquennio 2005-2010, la popolazione anziana ha raggiunto le 14mila unità. Pertanto – ha precisato – l’aumento della popolazione ultra 65enne si scontra con la persistente carenza di luoghi e/o strutture che rispondano a specifici bisogni ed esigenze della persona in età avanzata. Perciò, con questo bando ci poniamo l’obiettivo di dare risposte concrete per offrire loro dei momenti di svago, di relazione, di informazione, di assistenza di espressione, di creatività e di riflessione che possano rimettere in gioco le proprie risorse e capacità”.
Il bando consente il contributo ad un centro per Comune; più di 12 punti aggiuntivi vengono riconosciuti ai paesi sotto i 10 mila abitanti e che sono localizzati in aree decentrate e di montagna. Due le tipologie di interventi previsti dall’avviso pubblico. La prima prevede la realizzazione di nuovi centri diurni per anziani anche attraverso la ristrutturazione di centri presso patrimonio pubblico non utilizzato, dismesso o in stato di abbandono e/o eventuali immobili confiscati. La seconda tipologia riguarda invece, il potenziamento e la riqualificazione di centri diurni per anziani esistenti con interventi di ristrutturazione edilizia, aumento della capacità ricettiva del centro, interventi di riqualificazione energetica e di abbattimento di barriere architettoniche, acquisizione di delle tecnologie per la realizzazione di servizi di telesoccorso e teleassistenza per gli anziani. I costi relativi a mobili e arredi, non potranno superare il 50% degli importi ammessi a finanziamento.
“Un altro requisito – ha evidenziato ancora l’assessore Stillitani – è che l’attività deve rimanere operativa minimo per tre anni. Tra l’altro, nelle spese ammissibili è possibile considerare anche l’Iva. I soggetti beneficiari usufruiranno dei contributi pubblici previsti in tre quote. La prima quota di contributo, pari al 50% come anticipazione, la seconda del 30% sarà erogata dopo la spesa della precedente tranche, la terza quota pari al 20% verrà erogata a collaudo2. Il saldo del finanziamento – ha spiegato – verrà erogato solo dopo i controlli effettuati sulla documentazione finale di spesa da parte della Regione. Abbiamo messo in campo un bando snello – ha infine sottolineato Stillitani – portato a compimento in tempi brevi, trovando punti di convergenza con le organizzazioni no-profit, i Comuni, gli enti e le istituzioni ecclesiastiche, interessati alla realizzazione di centri diurni necessari per i numerosi anziani calabresi”.
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