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L’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociale Francescantonio Stillitani ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri nella sede del Dipartimento, tre nuovi bandi per la realizzazione di servizi domiciliari a favore dei nuclei familiari in difficoltà.
I bandi, che rientrano all’interno del Piano Famiglia, riguardano il sostegno agli enti iscritti nell’albo regionale delle associazioni familiari di mutuo aiuto, il servizio di preparazione pasti e consegna a domicilio e l’educativa familiare domiciliare.
All’incontro con la stampa – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – erano presenti anche il dirigente generale del dipartimento Bruno Calvetta e i dirigenti del settore Politiche sociali Giuseppe Nardi e Alessandra Celi.
“I tre avvisi pubblici, presentati – ha dichiarato l’assessore Stillitani – puntano al sostegno di quelle famiglie che vivono in condizioni di vita estremamente disagiate, nel riconoscimento della centralità della famiglia come istituzione di bene comune socialmente rilevante. Il Piano Famiglia elaborato – ha aggiunto Stillitani – è fondamentale ed estremamente urgente, per far fronte alle numerose istanze e segnalazioni che ogni giorno pervengono al settore Politiche sociali. Richieste – ha sottolineato – che fanno emergere una situazione di grave disagio sociale che investe centinaia di famiglie calabresi oppresse da condizioni di vita estremamente precarie, dovute a problemi socio-ambientali, economici, psicologici, per carenza di cure sanitarie e per uno stato di povertà estrema che ha messo in ginocchio diversi nuclei familiari sparsi su tutto il territorio regionale”.
Con il bando rivolto alle organizzazioni iscritte nell’albo regionale delle associazioni familiari sono finanziabili specifici progetti per attività di cura, custodia e assistenza, realizzate mediante forme di auto mutuo aiuto tra le famiglie al cui interno sono presenti soggetti affetti da particolari patologie, o in condizioni di handicap grave specie se a tali condizioni cliniche si associano difficoltà economiche, ambientali, ed emarginazione sociale delle famiglie stesse. L’iniziativa si prefigge di rimuovere le cause economiche, psicologiche, culturali, ambientali e sociali che provocano l’insorgenza di situazioni di bisogno e di esclusione sociale; prevenire gli interventi di istituzionalizzazione privilegiando azioni che consentano la permanenza delle persone affette da malattie, o disabili, nel proprio ambiente familiare e sociale e il mantenimento della propria rete di relazioni; favorire lo sviluppo delle reti di solidarietà locale (solidarietà “corta” o “di vicinato”) al fine di fornire risposte sempre più articolate e differenziate in rapporto alla specificità delle esigenze e dei bisogni individuali; stimolare e recuperare l’autodeterminazione delle persone e delle famiglie, superando interventi assistenzialistici. Le risorse finanziarie sono di 150 mila euro. L’importo per ogni singolo progetto non potrà superare i 20 mila euro.
“La valorizzazione e il sostegno di queste associazioni – ha detto Stillitani – è un atto doveroso nei confronti di organizzazioni senza fine di lucro che operano con fini esclusivi di solidarietà sociale, spesso autonomamente e con scarse o scarsissime risorse”.
La finalità dell’avviso per il sostegno alimentare a famiglie in difficoltà e quella di attivare un servizio di preparazione ed erogazione di pasti a soggetti e famiglie che vivono situazioni di disagio economico e sociale per favorire l’autonomia, la vita di relazione, l’indipendenza e la permanenza nella propria abitazione di persone sole con problemi di salute, anziani e portatori di handicap. La durata del progetto è di 18 mesi. Possono partecipare al presente bando le cooperative sociali, le associazioni di volontariato, gli enti ecclesiastici e tutti i soggetti no profit. Ogni soggetto potrà presentare esclusivamente una proposta progettuale. Le risorse finanziarie disponibili e importo fornitura del servizio. La dotazione finanziaria disponibile è di € 500 mila euro. L’importo massimo finanziabile per ogni singola proposta progettuale è di 50 mila euro.
“Con questo bando – ha spiegato l’assessore Stillitani – puntiamo al sostegno dei servizi mensa già esistenti, gestiti prevalentemente da organizzazioni di volontariato vicine alla Chiesa, con l’obiettivo di incrementarne i servizi considerato che sono sempre di più le persone che si rivolgono a queste organizzazioni per avere anche un solo pasto al giorno”.
Il servizio regionale di educativa familiare domiciliare nasce dalla necessità di prevenire e contrastare il fenomeno dell’istituzionalizzazione, supportare e valorizzare nuclei familiari disgregati con presenza di minori, creare un collegamento tra le diverse strutture operanti sul territorio (Tribunale per i minori, consultori, neuropsichiatrie infantili, ecc), stimolare il processo di crescita sociale dei minori e delle loro famiglie.
Il progetto si configura come azione sperimentale su due ambiti provinciali dove insiste una forte caratterizzazione di situazioni critiche temporanee o strutturate che incrinano le condizioni dei nuclei familiari compromettendo il benessere psico-fisico dei bambini. L’intervento si rivolge a bambini da 0 a 12 anni in nuclei familiari residenti in Calabria, in condizioni di disagio socio-ambientale, segnalati dal Tribunale per i minori, dai servizi sociali territoriali, comunali e da altre istituzioni e viene effettuato o nel domicilio o presso un alloggio a disposizione di una famiglia con l’ausilio della figura dell’Educatore Familiare. Le attività previste avranno la durata complessiva di 12 mesi.
Il progetto sperimentale di educativa familiare domiciliare, sarà gestito dalla fondazione in house “Calabria Etica”, presieduta da Pasqualino Ruperto, che sta procedendo all’acquisizione di personale altamente qualificato in materia, attraverso la pubblicazione di un bando che punta al reperimento di otto educatori professionisti da reperire tra i giovani disoccupati calabresi, che possano garantire assistenza ai minori che altrimenti dovrebbero essere istituzionalizzati.
“È volontà dell’assessorato regionale alle politiche sociali – ha affermato Stillitani – attraverso questo bando riuscire a ridurre non solo i costi, ma anche i tempi della permanenza dei minori presso le strutture, permanenza che spesso si protrae per diversi anni. Pertanto, la logica di questo progetto è di riuscire a mantenere il più possibile i minori a casa”.
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